
Il mondo del cinema ha, a lungo, snobbato Eleonora Giorgi, soprattutto dopo la sua separazione da Rizzoli. Un punto che Clizia Incorvaia ha voluto evidenziare in un’intervista toccante, pochi giorni dopo la morte dell’attrice, scomparsa a 71 anni a causa di un tumore al pancreas.
Clizia non ha esitato a criticare chi, in occasione della morte dell’attrice, ha improvvisamente riversato un’onda di affetto pubblico. “Tanti l’hanno osannata dopo la morte”, ha detto la Incorvaia, aggiungendo che nei 30 anni precedenti poche persone si erano fatte avanti. “Hanno ostentato l’affetto per i like, l’ho trovato di cattivo gusto”, ha dichiarato, sottolineando la superficialità di tali gesti.
Il ritorno alla “normalità” e il pregiudizio del lutto
La discussione ha poi toccato un aspetto più personale, legato al suo vissuto di lutto. Clizia ha ammesso di aver ricevuto critiche per il suo apparente ritorno alla “normalità” subito dopo il decesso di sua suocera. “C’è un pregiudizio per cui, in caso di lutto, si debba essere sopraffatti dal dolore e si debba ostentare il dolore”, ha osservato. Per lei, tuttavia, riprendere subito il lavoro è stata una scelta dettata dal desiderio di non perdere la sua indipendenza come donna e di non dare un cattivo esempio ai suoi bambini.
“Mi sono rimessa subito al lavoro per non perdere di vista la mia indipendenza come donna, per dare un buon insegnamento ai miei bambini”, ha spiegato. Il messaggio che ha voluto trasmettere è chiaro: essere forte e indipendente è l’insegnamento che ha ricevuto da Eleonora, la quale, durante tutta la sua vita, ha mantenuto una forza d’animo incredibile, senza mai lasciarsi sopraffare dalla malattia.
La forza di Eleonora Giorgi fino alla fine
Un amore che non ha mai vacillato, nonostante le difficoltà. “Non ha mai portato la malattia in casa, è sempre rimasta ottimista”, ha ricordato Clizia, visibilmente commossa. Una donna che ha vissuto la sua vita come un “gioco bellissimo”, mantenendo uno spirito positivo fino alla fine.
Rimorsi e riflessioni sull’assenza di parole non dette
“Non so se sono riuscita a dirle tutto, non lo so, forse no… Non voglio rimpianti, ma io credo nell’eternità dell’anima”, ha proseguito, parlando della sofferenza di non aver avuto modo di dirle tutto ciò che avrebbe voluto. Tuttavia, Clizia trova conforto nel pensiero che l’anima di Eleonora continuerà a vivere, e che, un giorno, tutti si ricongiungeranno.
Con una forza che testimonia il suo coraggio e il legame profondo con la madre di suo marito, Clizia sta cercando di superare questo momento difficile, consapevole che la sua vita e quella dei suoi bambini dovranno continuare, sempre con la lezione di indipendenza e positività che Eleonora le ha insegnato.