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“È depresso e ha messo di mangiare”. Vittorio Sgarbi, i giorni bui in ospedale

Pubblicato: 25/03/2025 07:26

Vittorio Sgarbi è attualmente ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma, dove le sue condizioni di salute sono monitorate con attenzione. Il critico d’arte e storico, noto per le sue opinioni forti e il carattere schietto, sta affrontando un periodo difficile legato alla sindrome depressiva che lo accompagna ormai da tempo.

A causa della gravità del suo stato, Sgarbi è sottoposto a controlli specialistici, mentre la sua salute ha subito un ulteriore peggioramento con il rifiuto di alimentarsi, una delle pesanti ricadute della sua condizione. Nonostante le difficoltà, l’intellettuale non ha mai nascosto le sue battaglie personali, affrontando con onestà anche temi come il tumore alla prostata che lo ha colpito negli anni scorsi. Il suo ultimo lavoro, Natività, Madre e figlio nell’arte, uscito lo scorso dicembre, era una nuova prova della sua passione per l’arte, ma anche il segno di un anno particolarmente turbolento, segnato dalle sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura e da alcune indagini su operazioni legate ad opere d’arte.

Il ricovero di Sgarbi ha suscitato preoccupazione tra i suoi amici e sostenitori, che, nonostante le sue provocazioni e il suo stile diretto, lo hanno sempre seguito con affetto. Il critico, infatti, ha sempre parlato apertamente delle sue difficoltà, come ha fatto recentemente durante un’intervista a Robinson, inserto culturale di La Repubblica. «La mia attuale malinconia o depressione è una condizione che non posso evitare. Come abbiamo il corpo, così esistono le ombre della mente», ha dichiarato Sgarbi, spiegando la sensazione di smarrimento che accompagna il suo stato d’animo. «Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta», ha aggiunto, sottolineando la novità di questa sofferenza per lui, mai provata prima.

Negli ultimi giorni, Sgarbi ha condiviso con il pubblico alcuni pensieri attraverso i suoi canali social, da un ricordo del padre a riflessioni sulla figura di Artemisia Gentileschi e, più recentemente, un commento sul Festival di Sanremo. Tuttavia, il suo peggioramento fisico e mentale ha portato al ricovero al Gemelli, suscitando la solidarietà di molti, tra cui l’amico Marcello Veneziani, che ha lanciato un appello sui giornali: «Vorrei gridare al mio amico: rialzati e cammina, capra!», ha scritto Veneziani, evocando una battuta tipica del carattere di Sgarbi. Nei giorni precedenti al ricovero, il critico d’arte aveva smesso di mangiare e di alzarsi dal letto.

In un’intervista al Corriere della Sera, Veneziani ha descritto la situazione di Sgarbi come una riflessione dolorosa sulla consapevolezza di non poter più esercitare le sue libertà impulsive come un tempo, un segno della ferita al suo narcisismo. «Conoscendo Vittorio, non escludo affatto un risorgimento personale», ha proseguito il giornalista, «credo che potrebbe riuscire a ritrovare il giusto impeto per riprendere la sua strada. Ma per farlo, deve attraversare una sorta di ‘piccola morte’ e lasciarsi alle spalle il Vittorio Uno, per aprire il capitolo del Vittorio Due».

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