
Mosca, 25 marzo 2025 – Gli Stati Uniti e la Russia stanno attualmente valutando i risultati dei colloqui che si sono tenuti in Arabia Saudita nei giorni scorsi, durante i quali si è discusso principalmente della situazione in Ucraina e del cessate il fuoco nel Mar Nero. A confermarlo è stato Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin, che ha precisato che i dettagli di queste trattative non verranno resi pubblici.
Parlando con i giornalisti, Peskov ha sottolineato che i colloqui a Riad sono stati molto approfonditi, ma i resoconti delle discussioni rimarranno riservati per ora. “Gli esiti delle trattative sono ancora in fase di analisi nelle capitali di Mosca e Washington. Solo una volta completata questa fase potremo fornire maggiori dettagli su eventuali intese”, ha spiegato il portavoce del Cremlino.
Alla domanda se fosse stato discusso un possibile incontro trilaterale tra il presidente russo, quello statunitense Donald Trump, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Peskov ha chiarito che “non è stato trattato questo argomento, né a Riad né in altre sedi”.
Nessun piano per colloqui telefonici tra Trump e Putin
Riguardo alla possibilità di un nuovo colloquio telefonico tra Putin e Trump, Peskov ha precisato che “al momento non ci sono piani per un incontro di alto livello”. Tuttavia, ha aggiunto, se la situazione dovesse richiedere un confronto tra i due leader, “le conversazioni possono essere organizzate rapidamente”. L’ultima chiamata confermata tra i due presidenti risale al 18 febbraio scorso.
Nel frattempo, un altro incontro ha avuto luogo oggi a Riad, questa volta tra i rappresentanti ucraini e americani, focalizzandosi su una possibile tregua tra Kiev e Mosca. Secondo una fonte della delegazione ucraina, “tutti i dettagli verranno comunicati in seguito”.
Disaccordo sulle dichiarazioni congiunte
A margine dei colloqui, Vladimir Chizhov, vicepresidente del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale russa, ha dichiarato che Stati Uniti e Russia non hanno emesso una dichiarazione congiunta al termine dei negoziati, citando la “posizione dell’Ucraina” come principale motivo di disaccordo. I colloqui, che sono proseguiti per oltre 12 ore, non hanno portato quindi a un accordo pubblico, ma le trattative continuano a essere monitorate con attenzione dalle capitali coinvolte.