
Inter e Milan hanno ufficialmente svelato il loro piano per il nuovo stadio di Milano, destinato a sorgere nell’area di San Siro. L’impianto, che avrà una capienza di circa 71.500 posti, sarà operativo tutto l’anno e rappresenta un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui 700 milioni per la sola costruzione della struttura sportiva.
Il Comune di Milano ha pubblicato il bando per la vendita dell’area, segnando un passo decisivo per la realizzazione del progetto. Nel dossier di 250 pagine presentato dai due club, viene descritto in dettaglio il futuro dell’area Meazza.
Cosa cambierà a San Siro
Il nuovo stadio sorgerà a ovest del sito attuale, mentre a est verrà mantenuta e rifunzionalizzata una porzione dello storico Meazza. L’intervento prevede la demolizione del terzo anello, del primo anello, di parte delle tribune del secondo anello e del 70% delle rampe esterne. Inoltre, sarà completamente rimossa la copertura esistente.
Uno degli elementi più innovativi sarà un podio sopraelevato che servirà come punto di accesso ai tifosi durante le partite, mentre nei giorni senza eventi sportivi si trasformerà in una piazza urbana aperta al pubblico, integrata con il verde circostante. L’area intorno allo stadio sarà riqualificata con la creazione di una cittadella dello sport, comprensiva di museo, negozi ufficiali dei club, uffici, hotel e spazi per la ristorazione.
Uno stadio a “misura di cittadino”
Il nuovo stadio sarà progettato per rispettare gli standard più elevati, in modo da poter ospitare eventi di primo livello, incluse le finali di UEFA Champions League.

Secondo il dossier, la disposizione degli spalti sarà ispirata all’architettura originale degli anni ’50 di San Siro, con due anelli distinti. Dopo un’attenta valutazione, Inter e Milan hanno escluso sia l’ipotesi di mantenere il vecchio stadio inalterato sia una completa ristrutturazione, optando invece per una soluzione che combina la conservazione parziale con la costruzione di un nuovo impianto.
L’obiettivo dichiarato è quello di modernizzare lo stadio e valorizzare l’area circostante, garantendo un’infrastruttura che risponda alle esigenze del calcio contemporaneo e della città.
L’architetto Kipar: “Il quartiere ne trarrà vantaggio”
Sul progetto si è espresso anche Andreas Kipar, architetto paesaggista del gruppo Land, coinvolto nella progettazione delle aree verdi. “L’idea è quella di creare un luogo pubblico fruibile tutti i giorni, non solo durante le partite. Vogliamo che il quartiere possa godere di spazi riqualificati e integrati con il tessuto urbano”, ha dichiarato Kipar.
L’architetto ha sottolineato come il progetto si inserisca nella strategia dei raggi verdi, con l’obiettivo di migliorare la vivibilità dell’area. “Un intervento di questa portata deve essere una vera rigenerazione urbana, migliorando l’ambiente e non appesantendolo”. Dopo un lungo iter, l’auspicio è che il confronto con i cittadini e le istituzioni porti a una soluzione sostenibile e condivisa per il futuro di San Siro.