
Dai recenti colloqui tra Stati Uniti e Russia in Arabia Saudita emergono concessioni che sembrano andare tutte a favore di Mosca. Sebbene ufficialmente l’obiettivo fosse quello di garantire la sicurezza nel Mar Nero e di mitigare le conseguenze del conflitto in Ucraina, i termini dell’intesa risultano particolarmente vantaggiosi per il Cremlino, mentre le concessioni americane appaiono sbilanciate.
Sicurezza marittima e protezione energetica: chi ci guadagna davvero?
Tra i punti chiave dell’accordo, entrambi i paesi si sono impegnati a garantire la sicurezza della navigazione, vietando l’uso delle navi commerciali per scopi militari. A prima vista, questa misura sembrerebbe equa, ma in realtà favorisce la Russia, che negli ultimi mesi ha trasformato il Mar Nero in una zona di conflitto, bloccando i porti ucraini e limitando le esportazioni di grano di Kiev. Se rispettata, la clausola toglie all’Ucraina uno strumento di pressione, lasciando a Mosca il controllo delle rotte marittime.
Anche la decisione di interrompere gli attacchi alle infrastrutture energetiche giova soprattutto a Putin: la Russia ha già devastato centrali e depositi di carburante ucraini, mentre l’Ucraina ha recentemente intensificato le incursioni su impianti russi. Con questo accordo, Mosca si assicura che Kiev fermi le sue offensive proprio mentre Mosca ha già colpito i punti strategici del nemico.
Sanzioni allentate: un regalo a Mosca
La concessione più sorprendente riguarda l’accesso della Russia ai mercati globali. Gli Stati Uniti avrebbero accettato di facilitare le esportazioni agricole e di fertilizzanti russi, oltre a ridurre i costi delle assicurazioni marittime e migliorare l’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento internazionali. Questo alleggerimento delle sanzioni arriva proprio quando Mosca fatica a piazzare i suoi prodotti all’estero e a incassare i proventi delle vendite.
Scambio di prigionieri e bambini deportati: passi concreti o promesse vuote?
L’unico punto a favore di Kiev sembrerebbe l’impegno degli Stati Uniti per il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia e per lo scambio di prigionieri. Tuttavia, senza garanzie concrete e con Mosca che finora ha sempre negato qualsiasi violazione, questo punto rischia di restare solo un proposito senza reali sviluppi.
In sintesi, mentre Mosca ottiene sicurezza, stabilità economica e il blocco delle ritorsioni ucraine, Kiev si ritrova con promesse difficili da realizzare.Sul fronte umanitario, gli Stati Uniti hanno espresso il proprio sostegno agli sforzi per facilitare lo scambio di prigionieri, il rilascio dei civili detenuti e, in particolare, il ritorno in patria dei bambini ucraini deportati con la forza. Questo ultimo punto rappresenta una delle questioni più delicate del conflitto, con numerose denunce internazionali riguardo alla deportazione di minori ucraini in territorio russo.
Aperture economiche per la Russia
Un altro aspetto significativo delle discussioni riguarda le sanzioni imposte a Mosca. Gli Stati Uniti avrebbero aperto alla possibilità di facilitare l’accesso della Russia al mercato globale per l’esportazione di prodotti agricoli e fertilizzanti, oltre a lavorare per una riduzione dei costi delle assicurazioni marittime e un miglioramento dell’accesso ai porti e ai sistemi di pagamento internazionali.
Questi punti potrebbero segnare un primo passo verso una riduzione delle tensioni, ma resta da vedere come le parti metteranno in pratica gli impegni presi.