
“Sei stato tu a uccidere Chiara?”, la domanda diretta che chiude l’intervista dell’ultima puntata de Le Iene a Alberto Stasi. La risposta dell’ex fidanzato della giovane vittima è altrettanto chiara: “No”. A tre anni di distanza dall’ultima intervista, il 41enne, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi, è tornato davanti alle telecamere di Italia 1, intervistato da Alessandro De Giuseppe, ribadendo la sua innocenza.
In pochi minuti, Stasi ha raccontato gli ultimi anni della sua vita, condividendo riflessioni sulle novità recenti, in particolare sulle nuove indagini che coinvolgono Andrea Sempio, una figura emersa di recente.
Un periodo difficile ma di crescita
“Questi tre anni sono stati lunghi e complessi, ma ho fatto dei progressi. Ho iniziato a lavorare, a vedere più spesso la mia famiglia e a cercare di andare avanti, un passo alla volta. Piccole cose, ma importanti”, ha dichiarato Stasi. Riguardo agli sviluppi recenti, ha parlato di un “tsunami di emozioni”, difficili da gestire, ma con la speranza che la verità emerga finalmente. “Quello che conta davvero è che la verità venga alla luce, che si faccia giustizia. Non si tratta di qualche mese in più o in meno, ma della necessità di fare chiarezza su una vicenda che ha segnato la mia vita e quella di molte altre persone”, ha aggiunto.
La vita in carcere: un incidente doloroso
Quando gli è stato chiesto come abbia vissuto l’esperienza del carcere, Stasi ha risposto con una metafora che ha colpito: “È come quando una persona riceve una diagnosi di cancro: è una situazione che ti capita, non puoi farci nulla, ma devi reagire”. Con un accenno alla sua coscienza tranquilla, ha spiegato: “Non avere il peso di un senso di colpa mi ha permesso di affrontare questa esperienza con dignità e forza d’animo, anche se è stato un incidente molto doloroso nella mia vita”.
Parlando del nuovo sviluppo nelle indagini, che sembrano riaprire il caso, Stasi ha riflettuto: “È un mix di sentimenti. Se dovessi individuare uno predominante, direi che è la speranza. Speranza che finalmente si arrivi alla verità e che la giustizia venga fatta. Credo che la cosa più importante, al di là della mia vicenda, sia che i fatti siano riconosciuti per quello che sono, non per come sono stati raccontati o interpretati fino ad oggi”.
Il rapporto con Andrea Sempio
Infine, Stasi ha parlato del suo rapporto con Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi che recentemente è finito al centro delle indagini. “Non ci conoscevamo. Non l’avevo mai visto. Lui era un amico del fratello di Chiara, quindi non avevamo alcun tipo di contatto, né diretto né indiretto”, ha chiarito Stasi, ribadendo che non c’era mai stato alcun legame tra di loro.
La lunga intervista ha messo in luce il continuo percorso di Stasi tra speranza di giustizia e la sua battaglia per dimostrare la sua innocenza.