
Bottiglie d’acqua, medicinali di base, torcia elettrica, batterie, cibo a lunga conservazione e documenti personali. No, non è una lista per un campeggio, ma il contenuto del nuovo kit di sopravvivenza proposto dalla Commissione Europea. L’obiettivo del kit è semplice ma vitale: permettere ai cittadini di resistere autonomamente per almeno tre giorni in caso di crisi gravi. Il piano, che sarà presentato ufficialmente oggi, 26 marzo, a Bruxelles, è parte di una serie di 30 azioni contenute nella “Eu Preparedness Union Strategy”, una strategia dell’Unione Europea per affrontare pandemie, guerre, cyberattacchi e cambiamenti climatici.
Un allarme globale per la sicurezza europea
A lanciare l’allarme è Sauli Niinistö, ex presidente della Finlandia e attuale consigliere speciale della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Nel suo nuovo rapporto, intitolato “Safer Together”, Niinistö propone un piano d’azione per rafforzare la preparazione civile e militare dell’Europa, coinvolgendo non solo governi e forze armate, ma anche i cittadini. La strategia include la promozione dell’autosufficienza in caso di emergenza – come il kit di sopravvivenza da 72 ore –, l’educazione ai rischi nelle scuole, l’incoraggiamento del volontariato e l’introduzione di forme di servizio civile.
Il documento si fonda su una realtà ormai incontestabile: l’Europa sta affrontando un periodo di instabilità crescente. La pandemia, la guerra in Ucraina, gli eventi climatici estremi, i cyberattacchi e la disinformazione stanno ridefinendo la sicurezza globale. E, secondo Niinistö, la risposta non può più essere improvvisata. Sono necessari piani strutturati, coordinati e condivisi.

La minaccia di aggressioni armate e crisi simultanee
Nel rapporto, Niinistö non esclude scenari drammatici: “Un’aggressione armata contro uno Stato membro non è uno scenario da escludere”, avverte, soprattutto per quei Paesi che si trovano ai confini orientali dell’Unione. La nuova strategia, denominata “Preparedness Union”, propone un cambio di paradigma: non solo prepararsi per una singola emergenza, ma per affrontare più crisi simultaneamente che possano colpire diversi settori e Paesi, dalla salute pubblica alla difesa, dalle infrastrutture energetiche al cyberspazio.
Inoltre, il rapporto sottolinea che nessun Paese dell’UE può sentirsi sicuro da solo. La Commissione propone la creazione di un sistema di risposta comune, che coinvolga le istituzioni europee, i governi nazionali, le aziende, le forze armate e la società civile. A Bruxelles nascerà un nuovo comitato di crisi, con il compito di coordinare le azioni di tutti i membri dell’UE.
La preparazione civile come chiave di sicurezza
Una delle principali novità della strategia è la convinzione che le emergenze non si possano affrontare solo con eserciti e droni. È necessario anche costruire società resilienti, pronte a reagire in modo lucido e coordinato. Per questo, la nuova strategia promuove la collaborazione tra autorità civili e forze armate, soprattutto nei casi estremi. Se in tempo di pace le forze armate possono supportare le autorità locali, in caso di conflitto, saranno i cittadini a dover contribuire a mantenere l’ordine e la sicurezza.
Il kit di sopravvivenza: un elemento simbolico e pratico
Il kit di sopravvivenza da 72 ore è l’elemento centrale e simbolico della strategia. Non si tratta di un semplice gadget, ma di un mezzo concreto per consentire a ogni europeo di affrontare una crisi in autonomia per almeno tre giorni. Che si tratti di guerra, blackout, disastri naturali, pandemie o cyberattacchi, l’obiettivo è evitare di farsi trovare impreparati.
Il kit contiene: acqua potabile, cibo a lunga conservazione, medicinali di primo soccorso, una torcia elettrica, batterie di ricambio, fiammiferi, una radio portatile e una copia dei documenti personali. In alcune versioni, sono previsti anche articoli per l’igiene, mascherine, caricabatterie solari e coperte termiche, tutti pensati per garantire un minimo di sopravvivenza anche in assenza di elettricità, connessione o aiuti esterni.
Un appello alla preparazione collettiva
La Commissione Europea invita gli Stati membri a promuovere attivamente la cultura della preparazione domestica, incoraggiando i cittadini a dotarsi di un proprio kit di emergenza e a mantenerlo sempre aggiornato. L’obiettivo è ridurre il carico sulle strutture pubbliche durante una crisi e migliorare l’efficacia della risposta collettiva. La preparazione diventa, quindi, un’azione di cittadinanza responsabile e non un motivo di allarmismo. La Commissione sta anche valutando di inserire questi temi nei programmi scolastici e nelle campagne informative istituzionali.
Con la Eu Preparedness Union Strategy, l’Unione Europea cerca di affrontare in modo strutturato e condiviso le sfide globali che definiscono l’instabilità del nostro tempo, dando ai cittadini gli strumenti necessari per affrontare l’incertezza e proteggere la propria sicurezza.