
WASHINGTON – Donald Trump, ancora presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato oggi con solennità e sfrontata convinzione: “Voglio la Groenlandia. E la voglio per forza.” In un mondo scosso da crisi, guerre e sfide climatiche, il comandante in capo ha quindi puntato lo sguardo sul bianco candido dell’Artico. Ma mentre gli analisti cercano implicazioni geopolitiche, noi abbiamo deciso di seguire un’altra strada. Se Trump vuole un’isola, perché fermarsi alla Groenlandia?
Ecco qualche proposta alternativa che potrebbe solleticare il suo spirito imprenditoriale e imperiale.
L’isola delle Rose – Al largo di Rimini, fu un tentativo di micronazione. Una piattaforma di cemento in mezzo al nulla: perfetta per i comizi senza contraddittorio e per giocare a fare il sovrano, con vista Adriatico.
Montecristo – Non ha abitanti, ha un nome da romanzo d’appendice e un che di misterioso che piace tanto a chi si sente incompreso dalle élite. Trump potrebbe dichiararsi prigioniero politico volontario, solo per il gusto del colpo di scena.
Nauru – Una minuscola repubblica in mezzo al Pacifico, con un PIL che si regge su accordi surreali. Ideale per testare teorie economiche alternative, tipo quella secondo cui basta stampare soldi e licenziare i giornalisti.
Isola di Pasqua – Famosa per i colossi di pietra che guardano l’orizzonte con lo stesso sguardo perso di certi suoi collaboratori. Perfetta per erigere nuove statue, magari a propria immagine e somiglianza.
Elba – Se fu buona per Napoleone, potrebbe andar bene anche per Trump. Un esilio dorato tra le colline, con qualche drone sopra la testa e un palco sempre pronto.
Isola che non c’è – Nessuna burocrazia, nessun Congresso, nessun limite di mandato. Solo bambini perduti, pirati e coccodrilli, un elettorato potenziale di sognatori e nostalgici. Trump presidente a vita, con Campanellino come portavoce.
Atlantide – Nessuno l’ha mai trovata, ma questo non ha mai fermato Trump nel credere a ciò che non esiste. Se la NASA può cercare vita su Marte, lui può cercare voti sott’acqua.
Isola di San Ferdinando – Emersa dal nulla nel 1831 al largo della Sicilia e scomparsa pochi mesi dopo come una promessa elettorale, è l’isola ideale per chi ama i colpi di scena, il geoturismo e le realtà temporanee. Perfetta per un summit di un giorno con sé stesso.
Nel frattempo, i danesi restano attoniti, i groenlandesi ancora di più, e il mondo intero si chiede se sia uno scherzo, un’idea geniale o l’ennesimo episodio della lunga docuserie “Make Absurdity Great Again”.
Ma se davvero vuole una nuova terra da conquistare, forse gli basterebbe provare con l’umiltà. Anche quella, ormai, è un territorio inesplorato.