
Papa Francesco, ancora in convalescenza a Casa Santa Marta dopo il ricovero al Gemelli, continua a lottare con difficoltà nel parlare a causa della grave infezione affrontata. Tuttavia, secondo il cardinale Gianfranco Ravasi, la sua capacità comunicativa non è venuta meno: “trasmetterà messaggi persino con il suo silenzio”.
Il Pontefice sta proseguendo le cure, tra terapia farmacologica e fisioterapia respiratoria e motoria, per recuperare la voce e la piena funzionalità fisica. Ma, come sottolinea Ravasi, la comunicazione va oltre le parole: “Uno sguardo negli occhi può raccontare tantissimo. Il silenzio stesso può essere eloquente e avere più peso di lunghi discorsi”.
Il cardinale ha poi ricordato il gesto simbolico del pollice alzato domenica scorsa, quando il Papa si è affacciato al balcone del Gemelli dopo un lungo periodo di assenza. Un segno che, pur senza parole, ha trasmesso un messaggio di forza e speranza.
Per quanto riguarda i prossimi impegni, Bergoglio dovrà limitarsi. Sicuramente invierà un messaggio al Giubileo dei missionari della Misericordia previsto dal 28 al 30 marzo. Sul fronte pasquale e sul Giubileo del 27 aprile con la canonizzazione di Carlo Acutis, Ravasi non prevede particolari problemi, ma sarà necessario valutare le condizioni di salute del Papa.
Ravasi ha anche evidenziato un aspetto più ampio: la società tende a scartare chi è limitato, portando all’estremo il concetto di efficienza. “Francesco è in convalescenza, sarà compito dei medici stabilire quando potrà tornare a un ritmo di normalità. Ma già ora può fare tantissimo“, ha concluso il cardinale.