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Pensione, ora puoi andarci aggirando la Fornero. Nella nuova legge c’è la svolta

Pubblicato: 27/03/2025 07:39
pensione

Mentre in Italia continua a farsi sempre più pressante il dibattito sulle pensioni, e i lavoratori cercano tutte le strade possibili per sottrarsi al “fine lavoro mai” e andarci il prima possibile, arriva una notizia che ha quasi dell’incredibile e si appresta ad essere davvero una svolta per aggirare la legge Fornero. In questo discorso gioca un ruolo fondamentale l’accordo bilaterale tra Italia e Albania in materia di sicurezza sociale, una svolta storica che permetterà a migliaia di lavoratori e pensionati di ottenere finalmente il riconoscimento dei contributi versati nei due Paesi. Il 22 marzo 2025 è infatti entrata ufficialmente in vigore la legge n. 29/2025, con cui l’Italia ratifica e rende esecutivo l’accordo siglato il 6 febbraio 2024, con il quale viene data la possibilità di cumulare i contributi versati nei due ordinamenti per ottenere il diritto alla pensione, superando così quegli ostacoli che, fino a ieri, impedivano a chi aveva svolto la propria carriera tra Italia e Albania di accedere a un trattamento pensionistico. Vediamo ora nel dettaglio cosa cambia con l’entrata in vigore dell’accordo tra Italia e Albania.
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Come spiega Simone Micocci su Money.it, prima di questo accordo, chi aveva lavorato in entrambi i Paesi si trovava nella paradossale condizione di non poter andare in pensione in nessuno dei due, a meno che non avesse maturato i requisiti minimi previsti singolarmente in Italia o in Albania: “Un lavoratore albanese con 10 anni di contributi nel proprio Paese e 15 in Italia, ad esempio, non poteva accedere alla pensione in nessuno dei due Stati e lo stesso valeva per un italiano che avesse trascorso parte della sua carriera in Albania”. Oggi, invece, i contributi possono essere sommati per raggiungere il requisito minimo e ottenere la pensione grazie alla possibilità della totalizzazione internazionale. Quindi, il beneficiario potrà scegliere dove percepire il trattamento: in Italia o in Albania, a seconda della normativa che ritiene più favorevole e della sua residenza al momento del collocamento in quiescenza.

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Come specifica ancora Micocci, l’accordo, oltre a consentire la somma dei contributi, rende anche le pensioni “esportabili”: “Significa che il diritto alla prestazione non decade laddove il pensionato decida di trasferirsi nell’altro Paese”. Esempio: un cittadino albanese che ha lavorato in Italia può tornare nel proprio Paese e ricevere lì la pensione maturata secondo la normativa italiana e viceversa vale per un cittadino italiano. Quello che ora si chiedono in molti è: andare in pensione in Albania, quindi, conviene oppure no? Da una parte sicuramente sì, perché la normativa albanese è più flessibile rispetto a quella italiana e dà quindi la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione rispetto a quanto previsto dalla legge Fornero (in Albania è possibile andare in pensione con almeno 15 anni di contributi). Inoltre, anche il requisito anagrafico è meno penalizzante: per le donne 61 anni e 8 mesi, per gli uomini 65 anni.

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