
La faida interna al Partito democratico si infiamma dopo il caso che ha coinvolto Romano Prodi. Il video trasmesso da DiMartedì, in cui si vede l’ex premier tirare una ciocca di capelli alla giornalista Lavinia Orefici, ha scatenato un’ondata di critiche, trasformando l’episodio in un’opportunità politica per chi vuole ridisegnare la leadership del centrosinistra.
Leggi anche: Prodi tira i capelli alla giornalista, Debora Serracchiani: “Non gli si può chiedere di avere la pazienza di Giobbe”
Il nodo della successione e l’ombra di Schlein
Da mesi, il Nazareno è teatro di una lotta intestina tra chi vorrebbe sostituire Elly Schlein e chi, invece, difende l’attuale segretaria. In questo contesto, il nome di Prodi era emerso come possibile figura di raccordo, un leader temporaneo con il sostegno di esponenti di peso come Paolo Gentiloni. Le sue critiche alla linea del partito avevano già creato tensioni, e il caso del video potrebbe essere l’elemento decisivo per escluderlo definitivamente dai giochi.

Il ruolo del video e le accuse interne
Secondo un retroscena del Giornale, tra i dem serpeggia il dubbio che dietro la diffusione del filmato ci sia la “manina” di Schlein, pronta a “impallinare” Prodi come accadde con i 101 franchi tiratori durante la corsa al Quirinale. Il fatto che il video sia stato trasmesso da una trasmissione non vicina al centrodestra rappresenta, secondo alcuni osservatori, un’ulteriore prova delle divisioni interne al Pd.
L’ex segretario Pier Luigi Bersani, pur minimizzando il gesto come una reazione da “nonno”, ha riconosciuto l’inopportunità del comportamento di Prodi, alimentando ulteriormente le tensioni. In molti ora vedono la vicenda come il segnale di una frattura più profonda che potrebbe cambiare gli equilibri della leadership dem.