Re Carlo d’Inghilterra è stato costretto a ricorrere alle cure ospedaliere oggi, a causa degli effetti collaterali legati ai trattamenti per il cancro ai quali si sta sottoponendo da circa un anno. La notizia è stata ufficializzata da Buckingham Palace, che ha confermato l’annullamento di tutti gli impegni pubblici previsti per oggi, venerdì 28 marzo.
Secondo la Casa Reale, il Sovrano è stato trasportato in ospedale giovedì per ricevere le cure necessarie e sottoporsi a un breve periodo di osservazione. Dopo essere stato dimesso, Re Carlo è tornato a Clarence House, dove continua a svolgere attività legate ai documenti di stato e a fare telefonate dal suo studio.
A causa dei disagi fisici, il 76enne ha dovuto cancellare il fitto programma di impegni pubblici e istituzionali previsti per la giornata di giovedì e per venerdì. In particolare, avrebbe dovuto partecipare a quattro eventi a Birmingham, ma la visita è stata annullata. La Casa Reale ha fatto sapere che il Re spera di poter riprogrammare l’impegno in futuro e si è scusato con chi ha lavorato duramente per organizzare l’evento.
Il palazzo non ha fornito dettagli specifici sugli effetti collaterali che hanno causato l’ospedalizzazione di Re Carlo, ma una fonte interna ha descritto l’incidente come “un piccolo ostacolo su una strada che sta andando decisamente nella giusta direzione”, precisando che non c’è stato “nessun dramma”. Il breve ricovero in ospedale sarebbe stato direttamente legato al programma di cura in corso.
Nel febbraio 2024, Buckingham Palace aveva confermato la diagnosi di cancro di Re Carlo, senza però rivelare il tipo di malattia. È stato specificato che la condizione non è legata all’operazione alla prostata a cui il sovrano si è sottoposto a gennaio, durante la quale i medici avevano scoperto la malattia. Re Carlo era tornato a svolgere attività pubbliche ad aprile, dopo un periodo di trattamenti intensivi, ma le terapie continuano anche in questo periodo. Oggi, proprio durante una di queste, ha avvertito i malesseri che hanno richiesto l’ospedalizzazione.