
Non sempre una sconfitta racconta tutta la storia di un match. Matteo Berrettini e Jasmine Paolini hanno ceduto contro avversari di primissimo piano, ma lo hanno fatto mostrando segnali di crescita evidenti. Un messaggio chiaro in vista della stagione sulla terra rossa, che entrambi affronteranno con le migliori aspettative.
Berrettini, lotta fino all’ultimo contro Fritz
Matteo Berrettini si è arreso a Taylor Fritz nei quarti di finale dopo una battaglia epica, conclusasi con il punteggio di 7-5, 6-7 (7), 7-5 in due ore e 44 minuti. Il romano ha confermato il proprio ritorno ai massimi livelli, dimostrando una condizione in netta crescita.
A un anno dal Challenger di Phoenix, Berrettini è tornato a lottare con i migliori, cancellando sei match point nel secondo set e rispolverando la determinazione che lo aveva reso uno dei tennisti più temuti del circuito. La capacità di leggere il gioco, il dritto incisivo e una ritrovata mobilità sono segnali incoraggianti per i prossimi tornei sulla terra battuta.
Paolini, una sconfitta che vale più di quanto dica il punteggio
Jasmine Paolini ha visto interrompersi la sua corsa in semifinale contro la numero uno del mondo Aryna Sabalenka, che si è imposta con un netto 6-2, 6-2. Un punteggio severo, che però non rende giustizia alla qualità del gioco espresso dalla toscana.

Paolini ha provato a contrastare la potenza della bielorussa, ma la sua avversaria, in giornata di grazia, si è dimostrata semplicemente inarrestabile. Il torneo di Miami ha comunque regalato all’azzurra il ritorno tra le prime sei del mondo, un traguardo che certifica la sua continuità ai massimi livelli.
Berrettini e Paolini lasciano Miami con il morale alto e molte certezze ritrovate. La stagione sulla terra battuta li attende: per il romano, ora numero 27 al mondo, sarà un’occasione per confermare il ritorno ai vertici, mentre per la toscana rappresenta la chance di consolidare quanto di straordinario fatto nella scorsa stagione. Il percorso è tracciato, e i due azzurri hanno ancora molto da dire. E ora si spera che anche Lorenzo Musetti riesca finalmente a fare il definitivo salto di qualità tanto atteso.