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Non solo vini e auto: chi viene danneggiato di più dai dazi di Trump

Pubblicato: 28/03/2025 07:53

Dalle auto ai vini, dai farmaci ai macchinari. Le imprese italiane guardano al 2 aprile per capire l’entità delle minacce commerciali di Donald Trump, che ha già annunciato dazi del 25% sulle auto e possibili tariffe «reciproche» su altri prodotti europei.

I settori a rischio

Secondo la Commissione Ue, gli Stati Uniti potrebbero imporre dazi del 20% sulle importazioni dai 27 Paesi UE. In Italia, a essere più penalizzate sarebbero le 23mila aziende vulnerabili alla domanda estera. 9,6 miliardi di dollari: questa la stima dell’export a rischio secondo Intesa Sanpaolo.

Il valore del mercato Usa per il Made in Italy

Nel 2024, l’Italia ha esportato beni per 65 miliardi di euro negli Stati Uniti, con un surplus commerciale di 39 miliardi. Gli Usa rappresentano il 22,2% dell’export extra-Ue italiano, più della media europea (19,7%).

I settori principali dell’export italiano

I settori più rilevanti verso gli Usa sono:

  • Macchinari e impianti: 12,4 miliardi
  • Autoveicoli: 11,1 miliardi
  • Farmaceutica: 8 miliardi
  • Alimentari: 4 miliardi
  • Chimica: 2,9 miliardi
  • Bevande: 2,6 miliardi
  • Abbigliamento: 2,4 miliardi

I più esposti per incidenza percentuale:

  • Bevande (39%)
  • Autoveicoli (30,7%)
  • Farmaceutica (30,7%)

Le aziende auto più penalizzate

A subire le maggiori perdite saranno le aziende fortemente legate all’export, inclusi i colossi americani General Motors, Ford e Tesla. Tra gli europei, BMW è il più esposto. Anche Ferrari ha già annunciato un aumento del 10% sui prezzi per il mercato statunitense.

Effetti sulla componentistica

I dazi toccherebbero anche motori, trasmissioni e componenti elettrici. Se una parte venisse dichiarata in modo errato, la tariffa del 25% verrebbe applicata sull’intero veicolo.

Nuove alleanze tra costruttori europei?

Di fronte alla minaccia, l’industria automobilistica europea potrebbe stringere alleanze strategiche, in particolare tra Italia e Francia, con attori come Ferrari e Lamborghini in prima linea.

Il rischio per i macchinari industriali

Gli Stati Uniti sono il primo mercato di esportazione per i macchinari italiani. Bruno Bettelli (Federmacchine): «L’industria Usa non può fare a meno dei nostri prodotti, soprattutto nei pezzi unici. Il know-how italiano è difficilmente sostituibile».

Il peso della farmaceutica

Nel 2024, l’export di farmaci e vaccini ha superato i 10 miliardi. Un dazio del 25% significherebbe un impatto di 2,5 miliardi. Farmindustria avverte: i prodotti italiani sono difficili da sostituire sul mercato americano.

La moda sotto pressione

Gli Stati Uniti sono il terzo mercato per l’industria della moda italiana, con un interscambio di 4,5 miliardi tra gennaio e ottobre 2024, e 3,1 miliardi per settori collegati.

Agroalimentare a rischio

Nel 2024, l’export agroalimentare italiano verso gli Usa ha superato i 7,8 miliardi di euro. Un dazio del 25% avrebbe impatti rilevanti:

  • Vino: 500 milioni (a rischio dazi del 200%)
  • Olio d’oliva: 240 milioni
  • Pasta: 170 milioni
  • Formaggi: 120 milioni

Secondo Coldiretti, la minaccia è concreta per l’intera filiera del Made in Italy.

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