Un ragazzo di 24 anni, Matteo Babici, originario di Trieste, è morto giovedì scorso mentre si trovava in un hotel a Bangkok in compagnia di un amico. Il decesso è avvenuto il giorno prima del devastante terremoto che ha colpito l’area. Al momento, la causa della morte sarebbe riconducibile a un malore improvviso, ma sono in corso accertamenti e le autorità thailandesi hanno disposto l’autopsia.
Il viaggio del padre e l’intervento dell’ambasciata
Appresa la notizia, il padre di Matteo è immediatamente partito per la Thailandia. Al suo arrivo ha dovuto affrontare anche le forti scosse di terremoto che hanno colpito il Paese. Il ministero degli Esteri, tramite l’ambasciata italiana a Bangkok, ha fatto sapere che si sta occupando dell’assistenza alla famiglia. In una nota al quotidiano Il Piccolo, si legge: “L’ambasciata d’Italia a Bangkok, in stretto raccordo con la Farnesina, sta fornendo la massima attenzione alla famiglia del connazionale deceduto”. Si è ancora in attesa dell’esito dell’autopsia, che potrebbe subire ritardi a causa dei danni causati dal sisma.
Chi era Matteo Babici
In Italia, Matteo Babici lavorava in un negozio di alimentari a Opicina, ma aveva deciso di lasciare il lavoro e partire per la Thailandia nel dicembre scorso, stabilendosi inizialmente a Chiang Mai. Il giorno della tragedia si trovava invece a Bangkok, a circa 700 chilometri di distanza, dove soggiornava con un amico. Sarebbe stato proprio quest’ultimo ad accorgersi del malore improvviso del giovane e ad allertare i soccorsi. Purtroppo, per Matteo non c’è stato nulla da fare.
Il terremoto in Myanmar e gli effetti in Thailandia
La tragedia di Matteo si inserisce in un contesto già drammatico. Il 28 marzo, una scossa di magnitudo 7.7 ha colpito il Myanmar, con effetti percepiti anche in Thailandia. A questa è seguita una replica di magnitudo 6.4. Secondo i dati attuali, il terremoto ha causato 1.000 vittime, 2.376 feriti e 30 dispersi. Tra gli edifici crollati figura anche la scuola materna West Mye Mye Kyi a Kyaukse, nella regione di Mandalay, dove sono stati recuperati i corpi senza vita di 12 bambini e di un’insegnante.
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