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Proteste in Turchia, folla in piazza a Istanbul per Imamoglu: “Siamo milioni”

Pubblicato: 29/03/2025 18:41

Una folla oceanica si è riversata per le strade di Istanbul, rispondendo all’appello del Partito Repubblicano CHP per una manifestazione contro la detenzione di Ekrem Imamoglu, sindaco destituito e principale oppositore del presidente Recep Tayyip Erdogan. Gli organizzatori parlano di oltre due milioni di partecipanti, mentre altre fonti ridimensionano il numero a 300 mila.

Manifestazione pacifica a Maltepe

La manifestazione, convocata il 25 marzo nel quartiere asiatico di Maltepe, è stata un segnale di protesta chiaro e pacifico. Ozgur Ozel, segretario del CHP, ha guidato l’iniziativa, che si è svolta senza incidenti di violenza, con una partecipazione massiccia da ogni angolo della metropoli sul Bosforo.

Il messaggio di Imamoglu dal carcere

La famiglia di Imamoglu ha guadagnato l’ovazione della folla salendo sul palco. Ma il momento più emozionante è stata la lettura di una lettera dal carcere, diffusa con una voce sintetizzata dall’intelligenza artificiale. Nel messaggio, Imamoglu ha dichiarato che: “Queste sbarre non rappresentano nulla per me, non ho nessun rimpianto… È Erdogan che deve essere ripulito a tutti i costi.” Le sue parole hanno sottolineato il coraggio e la determinazione a proseguire la battaglia politica, nonostante gli ostacoli giudiziari e le accuse di prove false e calunnie.

Il sostegno di Mansur Yavas

Ovazioni anche per il sindaco di Ankara, Mansur Yavas, che ha rinunciato a candidarsi alle primarie del CHP per sostenere Imamoglu. Yavas ha ribadito che sarà proprio il sindaco di Istanbul il candidato presidenziale del CHP nelle elezioni del 2028 contro Erdogan. “Ogni ingiustizia contro un esponente dell’opposizione è una minaccia rivolta a ogni cittadino”, ha dichiarato Yavas, ricevendo l’entusiasmo della piazza.

Un Paese diviso

L’arresto di Imamoglu ha ricompattato un’opposizione precedentemente frammentata, alimentando un’ondata di protesta senza precedenti dal 2013, quando esplosero le manifestazioni per il Parco Gezi. L’effetto boomerang della detenzione sta mettendo Erdogan sotto pressione, con un’opposizione galvanizzata e una piazza furiosa.

Media sotto pressione

Nonostante le sanzioni imposte dall’Authority turca per le elezioni a canali televisivi come Tele1, HalkTv, Now e SozcuTv, l’evento è stato coperto in diretta da questi media indipendenti, ignorati invece dalla TV di Stato TRT e dalle emittenti filogovernative.

Se le elezioni si tenessero oggi, Erdogan potrebbe affrontare una sfida senza precedenti, con una parte crescente del Paese che invoca un cambiamento di rotta.

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Ultimo Aggiornamento: 29/03/2025 18:50

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