Kiev – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato la mancanza di una risposta concreta da parte della Russia alla proposta statunitense di un cessate il fuoco incondizionato, lanciando un appello per una reazione più forte da parte della comunità internazionale.
Nel suo messaggio serale alla nazione, Zelensky ha sottolineato come da troppo tempo la proposta americana sia rimasta “sul tavolo senza una risposta adeguata” da parte del Cremlino. “Ci sarebbe già un cessate il fuoco se ci fosse vera pressione sulla Russia”, ha affermato il presidente, rilanciando l’urgenza di una svolta politica che fermi l’escalation.
Zelensky ha poi puntato il dito contro l’intensificarsi degli attacchi, sottolineando come solo nella notte precedente siano stati lanciati 172 droni d’attacco, oltre 100 dei quali Shahed, i velivoli iraniani sempre più centrali nella strategia offensiva di Mosca. “Gli attacchi su larga scala persistono quotidianamente”, ha dichiarato, parlando anche di minacce missilistiche e missili balistici che colpiscono senza tregua le infrastrutture e le città ucraine.
“La Russia non sta colpendo solo il nostro popolo, ma anche tutti gli sforzi e la diplomazia internazionali volti a porre fine a questa guerra”, ha spiegato Zelensky, esortando America, Europa e i Paesi alleati a prendere posizione in modo più deciso. “È impossibile ignorare centinaia di Shahed ogni sera. La Russia deve essere costretta alla pace e solo la coercizione funzionerà”, ha concluso il presidente ucraino.
