
Paolo Cervini, 58 anni, è morto dopo due giorni di agonia all’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone. Era rimasto gravemente ferito mentre lavorava in un’officina, dove una scheggia di ferro lo aveva colpito con violenza. L’incidente, avvenuto mentre l’uomo stava riparando uno pneumatico di un mezzo pesante, è ora al centro delle indagini dell’autorità giudiziaria.
La notizia della scomparsa si è diffusa nelle ultime ore, gettando nello sconforto l’intera comunità di Ripi, dove Paolo risiedeva. Numerosi i messaggi di cordoglio e la vicinanza espressa alla famiglia. La salma è stata posta sotto sequestro e sarà sottoposta ad autopsia: solo dopo l’esame autoptico e le verifiche disposte dalla Procura della Repubblica, sarà possibile procedere con la restituzione ai familiari per l’organizzazione dei funerali.
Secondo una prima ricostruzione, l’uomo stava eseguendo un intervento tecnico all’interno dell’officina, quando — per cause ancora in fase di accertamento — è stato raggiunto da un frammento metallico. Le condizioni di salute sono apparse da subito disperate: sono stati i colleghi a dare l’allarme, chiamando il Numero Unico delle Emergenze 112.
I soccorritori sono arrivati sul posto e hanno trasportato Paolo in codice rosso al pronto soccorso, dove è stato immediatamente affidato alle cure dei medici. Nonostante ogni tentativo, l’operaio è deceduto nella serata di sabato 29 marzo.
Sul luogo dell’incidente sono intervenute le forze dell’ordine e il personale dell’Ispettorato del Lavoro, impegnati nelle verifiche di rito. Resta da chiarire se fossero state rispettate tutte le norme di sicurezza e se l’uomo stesse operando in condizioni adeguate. L’inchiesta dovrà stabilire eventuali responsabilità a carico dell’officina e se ci siano stati profili di negligenza.
Ancora una volta, un incidente sul lavoro si trasforma in tragedia. E ancora una volta, una famiglia piange un uomo morto mentre faceva il proprio mestiere.