
I proprietari di cani, gatti e furetti potranno presto accedere a un bonus per le spese veterinarie, destinato a chi rientra in specifici requisiti. Dopo il via libera della Conferenza Stato-Regioni, il decreto è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Chi può richiederlo
Il bonus, inserito nella legge di Bilancio 2024, ha richiesto tempo per essere reso operativo. Sarà destinato a chi ha più di 65 anni e un ISEE inferiore a 16.215 euro. L’obiettivo è offrire un supporto a chi ha maggiori difficoltà economiche nella gestione di un animale domestico. Tuttavia, le risorse sono limitate: il finanziamento previsto è di 250.000 euro all’anno fino al 2026, riducendo di fatto il numero dei beneficiari.
Quali animali sono inclusi
Il bonus sarà disponibile solo per chi ha animali regolarmente iscritti all’Anagrafe degli animali d’affezione e microchippati. Le specie incluse sono cani, gatti, furetti e piccoli roditori, mentre volatili, cavalli e animali da fattoria restano esclusi.
Spese ammesse e modalità di richiesta
L’agevolazione coprirà spese veterinarie documentate e tracciabili. L’importo del contributo e le modalità di richiesta saranno gestiti autonomamente da ogni Regione, che definirà le procedure per l’assegnazione.
Altre agevolazioni fiscali
Questo bonus si aggiunge alla detrazione fiscale del 19% sulle spese veterinarie, già prevista nella dichiarazione dei redditi. La detrazione si applica su un massimo di 550 euro, ma con una franchigia di 129,11 euro, portando il beneficio reale a meno di 80 euro.
Il peso delle spese veterinarie
Le cure mediche rappresentano una delle spese più significative per chi possiede un animale. Vaccinazioni, antiparassitari e visite di controllo incidono notevolmente sul bilancio familiare. Nel 2023, la spesa veterinaria in Italia ha superato 1,1 miliardi di euro, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.
Verso un veterinario pubblico?
L’attivazione del bonus ha riacceso il dibattito sulla necessità di un servizio veterinario pubblico. Saverio Romano, coordinatore di Noi Moderati, ha proposto un sistema basato sugli Istituti zooprofilattici sperimentali, con servizi gratuiti per vaccinazioni, sterilizzazioni e trattamenti di base. L’iniziativa sarebbe gestita a livello locale da Regioni e Comuni, rendendo l’assistenza veterinaria più accessibile a tutti.