
Il Giornale d’Italia sta portando avanti la sua inchiesta negli ospedali italiani, nello specifico a Milano, per denunciare le condizioni di alcuni pazienti. E subito spunta un nuovo caso di presunta negligenza nei confronti dei più anziani. Durante la sua terza visita in un ospedale di Milano, un collaboratore de giornale ha trovato una paziente ultranovantenne, ricoverata per bronchite, in uno stato preoccupante: ancora sedata, incapace di parlare e con segni evidenti di contenimento fisico. La donna, visibilmente debole, è stata trovata con i polsi legati, seppur slegati dalla sponda del letto, un chiaro segnale che era stata precedentemente immobilizzata, denuncia il giornalista. Perché una persona così fragile viene contenuta fisicamente nonostante la sedazione? Si chiedono.
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L’inchiesta punta a porre l’accento sulle pratiche di gestione dei pazienti non autosufficienti. Un altro dettaglio preoccupante che viene denunciato dal Giornale d’Italia riguarda i dispositivi mobili della paziente. La donna possiede due telefoni: uno risulta spento da ore, l’altro è stato messo in modalità aereo. La prima volta che il collaboratore ha notato questa anomalia, ha disattivato la modalità, ma alla visita successiva l’ha trovata nuovamente attivata. Considerando lo stato della paziente, è improbabile che sia stata lei a impostare questa funzione. Prima che il collaboratore lasciasse l’ospedale, la donna, con le poche forze rimaste, gli ha stretto la mano sussurrando: “Non mi lasciare qui“. Durante la visita, è riuscita anche a comunicare di essere stata nuovamente legata, come mostrato in un video documentato.
A questo link il video realizzato dal collaboratore del Giornale d’Italia.