
Non arrivano segnali incoraggianti dal Gemelli di Roma, dove Vittorio Sgarbi è ricoverato da diversi giorni per una grave forma di depressione. A lanciare l’allarme è la figlia Evelina Sgarbi, 25 anni, che dopo mesi è riuscita a incontrarlo e ha descritto una situazione molto più grave di quanto si aspettasse.
Il racconto drammatico di Evelina
Contattata da Il Graffio, Evelina ha raccontato il suo primo incontro con il padre dopo mesi di silenzio:
“La situazione è veramente drammatica. Molto peggio di quanto avevo letto e mi aspettassi. Ho trovato una desolazione, una solitudine profonda che non riuscivo ad attribuire a mio padre”.
Secondo la giovane, il critico d’arte e personaggio televisivo sarebbe apparso irriconoscibile:
“Dimagrito in modo quasi irrecuperabile, terribilmente invecchiato, muto. Sembrava avesse cento anni. Mi sono domandata: come può un uomo come lui, pieno di energia e voglia di vivere, essere ridotto così?”.
L’incontro dopo mesi di silenzio
Evelina ha spiegato che non vedeva il padre dallo scorso settembre:
“Già allora le prime nuvole cominciavano a comparire sul suo volto, era molto dimagrito ma parlava e mangiava ancora autonomamente”.
A novembre ci sarebbe stato un netto peggioramento, poi il silenzio assoluto.
“A dicembre ho lavorato tutto il mese in una profumeria a Milano. Ho cercato di contattarlo più volte, ma non ho mai ricevuto risposta. Ho provato anche a chiamare persone del suo entourage, senza esito, tranne sua sorella Elisabetta”.
L’unico a risponderle, dopo diversi tentativi, sarebbe stato l’autista di Sgarbi. Visto il peggioramento, Evelina ha deciso di recarsi in ospedale.
L’appello: “Ha bisogno di una struttura specializzata”
“Isolato, quasi in stato catatonico, lui, Vittorio Sgarbi… È impensabile. Credo sia necessario trasferirlo in una struttura specializzata in psichiatria. Senza un intervento deciso, non può guarire. E da figlia, fatico ad accettarlo”.
Evelina ha lanciato un appello pubblico, nella speranza che venga attivata una rete di aiuto concreta per il padre.