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Emanuela Orlandi, convocata la compagna del corso di flauto: chi è e perché la sua testimonianza è importante

Pubblicato: 01/04/2025 22:18

La Commissione bicamerale d’inchiesta sulla scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi ha convocato per il 3 aprile Sabrina Calitti, ex allieva della scuola di musica Tommaso Ludovico da Victoria, la stessa frequentata da Emanuela.

Il caso Orlandi, che risale al 22 giugno 1983, rimane uno dei misteri più inquietanti della cronaca italiana. La sparizione della quindicenne ha sollevato nel tempo interrogativi che coinvolgono il Vaticano, la politica e perfino la criminalità organizzata. A distanza di oltre 40 anni, la vicenda continua a essere oggetto di indagini e ipotesi, senza una verità definitiva.

Chi è Sabrina Calitti e perché la sua testimonianza è importante

Sabrina Calitti era compagna di corso di flauto traverso di Emanuela. Le due ragazze frequentavano insieme l’Accademia di Musica Tommaso Ludovico da Victoria in Piazza Sant’Apollinare, a Roma.

Quel giorno, Emanuela arrivò in ritardo di circa dieci minuti, un dettaglio insolito per lei. Sabrina, che si trovava nella sala comune insieme a un’altra studentessa, Marta Szepesvari, la sentì chiedere con preoccupazione se la lezione sarebbe durata più a lungo del solito.

La sua testimonianza è cruciale perché è l’unica a confermare che Emanuela chiese di uscire prima. Intorno alle 18:45-18:50, Sabrina la vide lasciare rapidamente l’edificio e incamminarsi verso via del Rinascimento. Il loro fu un semplice saluto, ma quella fu l’ultima volta che la ragazza venne vista.

Un aspetto ancora poco chiaro riguarda la presunta presenza di un’altra ragazza di bassa statura, con capelli ricci e scuri, che avrebbe accompagnato Emanuela: nella testimonianza di Sabrina, questa figura non viene menzionata.

Il ruolo di Valentino Miserachs nella vicenda

Valentino Miserachs Grau, compositore e sacerdote catalano, ha avuto un ruolo centrale nella formazione musicale di Emanuela. Nato nel 1943, è stato per oltre 40 anni direttore della Cappella Musicale Liberiana di Santa Maria Maggiore, oltre a insegnare composizione e collaborare con istituzioni religiose.

Nonostante non esistano prove di un suo coinvolgimento nella scomparsa, il suo nome compare nel contesto della vicenda. Emanuela frequentava le sue lezioni e la scuola di musica all’interno del circuito vaticano.

Le ultime indagini cercano di ricostruire con precisione i movimenti della ragazza prima della scomparsa, valutando se persone dell’ambiente musicale possano aver avuto informazioni chiave mai emerse fino a oggi.

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