
Le chien est mort, traduzione francese del murìu u cane siciliano che intende che qualcuno è stato o si è fatto fuori, non fisicamente, ma socialmente o politicamente. Marine Le Pen si è, o è stata, a seconda dei punti di vista, fatta fuori dalla corsa all’Eliseo, una meta che insegue a qualunque costo, ambizione che gli ha fatto rompere i ponti con il padre Jean Marie e la nipote Marion. Era la sua un’aspirazione da Giovanna d’Arco della “droit”, un po’ attempata e non più vergine politicamente, ma cavalcante un sentimento antisistema molto forte in Francia.
E il sistema, di cui la magistratura fa parte, l’ha fatta fuori. Ricordiamo a noi stessi, fragili democratici italiani, che il potere giudiziario non è indipendente, come quello italiano, dall’esecutivo. Non lo è stato mai, per Ragion di Stato. Nei secoli chi rappresentava l’opposizione è spesso stato fatto fuori dal boia di corte, più che sul campo. Da Maria Stuarda fatta fuori perché rappresentava i cattolici scozzesi contro la nuova religione inglese, a Cagliostro che seminava semi di massonica rivoluzione, e fu incarcerato dal Vaticano. Non ci sarà presa della Bastiglia per Marine, anche se la folla è stata chiamata alle armi, come alla fine del settecento, e quindi la sua personale corsa è finita, ma il cane del populismo, più o meno alimentato dalle cosiddette potenze straniere, latra ferocemente e può mordere ancora. Marine nel suo matriarcato di destra faceva da tappo a tanti, giovani o meno, da quel iperattivo Jordan Bardellá, a Retailleau leader dei Repubblicains, fino a Cyril Hanouna che dalla televisione francese di Vincent Bollore, finanziere bretone non certo amico di Macron, come un Santoro d’oltralpe, è passato in politica, fidanzandosi pure con la figlia di Brigitte Macron. Storia da fouilletton alla Maupassant del secolo romantico.
Il vero problema si chiama, mai come oggi, percezione, rispetto alla realtà. La Le Pen è stata accusata di appropriazione indebita di fondi pubblici, e non si è nemmeno giustificata nel processo. Questo potrà allontanare voti popolari che potrebbero ritenerla sporca quanto i signori del sistema che combatte? Oppure vincerà la retorica della vittima giudiziaria che fece spesso la fortuna di Berlusconi? La verità è che Marine dovrà spaventarsi più internamente che esternamente, come per tutti i rivoluzionari i veri nemici sono i compagni di viaggio che aspirano al suo posto, al di là delle frasi di pelosa solidarietà. La solidarietà non pelosa intanto gli arriva da Elon Musk e Putin, che fanno capire ai francesi, ma anche a tutti noi europei, in che tenaglia siamo finiti. Non è detto però che questi aiuti stranieri facciano breccia nel cuore orgoglioso di W la France. Potrebbero addirittura essere controproducenti.
Macron, per ora, sta in silenzio. Il suo gioco è oggi il divide et impera, ma lo sta portando avanti da troppo tempo. Anche da quel lato c’è l’esigenza di una nuova leadership, oggi più di ieri.