
Il bilancio del devastante terremoto che ha colpito il Myanmar e la Thailandia continua a salire, raggiungendo i 2.719 morti, come confermato dal leader della giunta militare birmana, Min Aung Hlaing. A questi, si aggiungono circa 4.521 feriti e oltre 400 dispersi. Il terremoto, che ha avuto una magnitudo di 7.7, è stato avvertito anche nei paesi vicini, tra cui la Thailandia, dove sono state registrate 20 vittime.
Per onorare le vittime, oggi, alle 12:51:02, ora esatta dell’evento catastrofico, è stato osservato un minuto di silenzio. Inoltre, la giunta militare ha proclamato una settimana di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici ufficiali, che durerà fino al 6 aprile.
I soccorsi internazionali
Nonostante i soccorsi siano in corso, le speranze di trovare sopravvissuti diminuiscono con il passare delle ore. I soccorritori cinesi, indiani, malesi, russi e thailandesi sono già operativi sul terreno, ma le squadre di soccorso americane non sono ancora arrivate. Secondo quanto riportato da NBC News, il ritardo è legato ai tagli ai fondi Usaid voluti dall’ex presidente Donald Trump, che hanno ridotto le risorse disponibili per le operazioni di soccorso.
Nel frattempo, la Cina ha inviato aiuti per un valore di 14 milioni di dollari, inclusi 1200 tende, 8000 coperte e 40.000 kit di primo soccorso. Inoltre, circa 200 soccorritori cinesi sono stati inviati in Myanmar, supportati da sei cani specializzati nelle ricerche tra le macerie. I soccorritori cinesi sono riusciti a estrarre vive sei persone, tra cui un bambino e una donna incinta, dalle macerie.
Il ruolo degli Stati Uniti
L’ambasciata americana in Myanmar ha dichiarato che gli Stati Uniti forniranno fino a 2 milioni di dollari in aiuti tramite organizzazioni umanitarie locali. Inoltre, una squadra di emergenza dell’Usaid è stata inviata per identificare le necessità immediate, tra cui rifugi, cibo, assistenza medica e accesso all’acqua. Tuttavia, non è ancora chiaro quando questa squadra arriverà sul posto, dato il ridimensionamento dell’agenzia Usaid causato dai tagli governativi.
La tragedia ha scosso non solo il Myanmar, uno dei paesi più poveri del mondo, ma anche la comunità internazionale, con un impegno globale che continua a crescere per aiutare i sopravvissuti e offrire il massimo supporto possibile.