
Nonostante gli sforzi per un accordo di pace, la guerra tra Russia e Ucraina, che dura ormai da tre anni, continua senza un vero segno di fermo. Donald Trump ha espresso l’intenzione di portare le due nazioni al tavolo della pace, ma il presidente russo Vladimir Putin sembra non aver ridimensionato i suoi obiettivi, rifiutando l’idea di una tregua integrale.
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Le posizioni di Mosca e Kiev
Sebbene Putin abbia accettato il cessate il fuoco per alcune aree, come le infrastrutture energetiche e il Mar Nero, gli attacchi quotidiani non si sono fermati. Secondo un’analisi del Moscow Times, che ha raccolto le valutazioni di diplomatici e fonti vicine al Cremlino, Mosca non ha cambiato rotta. L’obiettivo di Putin rimane un cambio di regime a Kiev, con la rimozione di Volodymyr Zelensky, considerato “illegittimo” a causa del rinvio delle elezioni presidenziali in Ucraina. Le elezioni, secondo le previsioni dell’Economist, potrebbero svolgersi in estate, ma la loro organizzazione è complessa e richiede tempo.
La Russia e l’Ucraina: il futuro in gioco
Nel frattempo, la Russia sembra determinata a mantenere il controllo delle regioni occupate parzialmente (Luhansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson), mirando a limitare l’indipendenza politica e militare di Kiev. Questo approccio, che prevede l’idea di un’Ucraina simile alla Bielorussia 2.0, continua a essere una delle principali aspirazioni di Mosca.
Le tattiche del Cremlino e la sfida di Zelensky
Il Cremlino ha intensificato i suoi sforzi per screditare Zelensky agli occhi di Trump, cercando di influenzare le percezioni degli Stati Uniti. Una fonte vicina al Cremlino ha dichiarato: “Zelensky non intende fare concessioni territoriali, dobbiamo risolvere il problema alla radice e fare in modo che se ne vada”. L’obiettivo del Cremlino, infatti, è quello di spingere per un cambio di leadership a Kiev, sostenendo la tesi dell’illegittimità di Zelensky.
Il futuro politico dell’Ucraina e le sfide per Zelensky
Secondo i diplomatici russi, la possibilità di un avvicendamento a Kiev sembra essere una priorità. Se dovesse esserci una tregua nelle prossime settimane, le possibilità di rielezione per Zelensky aumenterebbero. Per questo motivo, Putin non sembra intenzionato a fare concessioni nel processo negoziale. Un diplomatico russo ha sottolineato: “Ogni concessione sarebbe un regalo a Zelensky, non a Trump. E questo è inaccettabile”.
La guerra tra Russia e Ucraina continua a essere un conflitto complesso, con le posizioni dei leader coinvolti ben lontane dalla possibilità di una risoluzione pacifica. La questione rimane irrisolta, e la diplomazia sembra trovarsi ancora di fronte a un impasse.