
È morto a soli 44 anni Vittorio “Vito” Pirbazari, noto bodybuilder, influencer del fitness e attore tedesco, colpito da un infarto mentre si allenava sul tapis roulant in palestra. A raccontare gli ultimi momenti di vita dell’atleta berlinese è stato il suo amico Said Ibrahim, che ha confermato la tragica fine avvenuta durante un allenamento cardio, a tre mesi da un delicato intervento chirurgico per riattaccare il muscolo pettorale.
Una tragica ironia del destino: proprio quella routine sul tapis roulant che Pirbazari documentava con orgoglio sui social, è stata fatale. Il suo ultimo post su Instagram, pubblicato poche ore prima del malore, ora suona come un testamento involontario: «Mi sto concentrando sul tapis roulant», scriveva, accompagnando le parole con una foto del suo fisico segnato dall’inattività post-operatoria ma ancora scolpito.
Vito aveva raccontato passo passo il suo recupero fisico ai quasi 100mila followers, condividendo fragilità e determinazione. «Non c’è paragone con il passato, ma siamo sulla strada giusta», scriveva nel post, spiegando di aver perso massa muscolare, ma non la voglia di rimettersi in forma. Aveva scelto di dedicarsi al cardio leggero e all’allenamento delle gambe, le stesse che ancora portavano i postumi di un grave incidente stradale che anni prima lo aveva quasi distrutto, portandogli una invalidità riconosciuta del 50%.
Il destino sembrava essersi accanito contro di lui, ma Pirbazari aveva sempre reagito con forza. Da ragazzo sovrappeso, era diventato un esempio di trasformazione personale: muscoli scolpiti, mente ferrea, e un messaggio costante di resilienza. Il settimo posto ai campionati tedeschi di bodybuilding del 2015 era stato per lui un traguardo simbolico, un motivo di orgoglio personale per chi era partito da condizioni fisiche molto lontane dall’ideale atletico.
«Non mi sono mai arreso», scriveva un mese fa, ricordando quel podio sfiorato ma sentito come una vittoria. Oggi, quel motto di tenacia e rinascita risuona con forza tra chi lo seguiva e lo ammirava. La comunità del fitness, tra Berlino e i social, piange un uomo che aveva fatto della forza di volontà la sua identità. E che, ironia tragica, è caduto proprio mentre tentava l’ennesima risalita.