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Musk vicino all’addio all’amministrazione Trump: ipotesi e ombre su un conflitto d’interessi mai risolto

Pubblicato: 02/04/2025 18:13

La voce, rilanciata da Politico e ripresa in Italia da ANSA, è di quelle che scuotono gli equilibri interni alla seconda amministrazione Trump: Elon Musk potrebbe lasciare a breve il suo incarico di consigliere senior. Il presidente lo avrebbe confidato a membri del suo staff e del governo, secondo quanto riportato da più fonti vicine alla Casa Bianca. Ufficialmente, si tratterebbe di una decisione concordata: Musk tornerebbe a occuparsi a tempo pieno delle sue imprese, lasciando l’“ufficio per l’efficienza” che guidava dalla West Wing con deleghe ampie e poco trasparenti. Non manca, comunque, un tentativo di smentita dalla Casa Bianca: “Questo scoop è spazzatura”, ha assicurato la portavoce Karoline Leavitt su X. “Elon Musk e il presidente Trump hanno entrambi dichiarato pubblicamente che Elon lascerà il servizio pubblico quale dipendente governativo speciale una volta completato il suo incredibile lavoro a Doge”.

Ma non è possibile ignorare le polemiche che hanno accompagnato questa esperienza sin dal primo giorno, rendendo difficile distinguere tra governance pubblica e interessi privati. Come ricordava El País, il patron di Tesla e SpaceX si è trovato nella posizione paradossale di consigliare il presidente su tagli e semplificazioni normative mentre le sue aziende beneficiavano direttamente di quelle stesse politiche. SpaceX, in particolare, ha ottenuto nuovi contratti con il Pentagono, mentre Musk partecipava a riunioni strategiche ai vertici del Dipartimento della Difesa. Le domande sull’accesso a informazioni classificate, soprattutto alla luce dei suoi affari con la Cina, non sono mai state del tutto chiarite.

Lo stesso Trump, stando all’Associated Press, avrebbe ammesso l’inopportunità di condividere piani militari con Musk, facendo capire che i timori sulla sicurezza nazionale erano arrivati ai massimi livelli. La combinazione tra potere economico, influenza politica e visibilità mediatica ha reso Musk un caso senza precedenti nella storia recente americana. La sua figura ha incarnato una fusione ibrida tra pubblico e privato che, in un clima iperpolarizzato, ha alimentato più diffidenze che entusiasmi.

Se davvero Musk lascerà l’amministrazione, come ipotizzato, il segnale sarebbe chiaro: non si può governare un Paese come si governa una holding. Il confine tra il visionario e il lobbista non è solo sottile, è anche profondamente politico. La Casa Bianca potrebbe aver deciso che, a un certo punto, quella soglia era stata superata. E che, a pochi mesi dalle elezioni, non era più sostenibile.

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Ultimo Aggiornamento: 02/04/2025 20:14

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