
Un video che ritrae una bambina che cammina da sola, scalza, nel deserto del Sahara, sta facendo il giro del web, suscitando una riflessione profonda sulla crisi migratoria. Le immagini, inizialmente diffuse due giorni fa dalla pagina “Refugees in Libya“, sono state riprese e condivise dall’Ong Mediterranea, che le ha utilizzate per denunciare la condizione di invisibilità e abbandono vissuta da molti migranti.
Mediterranea denuncia l’assenza di protezione
Nel suo post, Mediterranea scrive: “Non era protetta tra le mura di casa, né tra le braccia di un genitore. Ma da sola, in mezzo al deserto“. Una descrizione che racconta l’assenza di protezione e la fragilità di una bambina, che, purtroppo, non è un caso isolato. La Ong continua: “Non ha commesso alcun crimine. La sua unica colpa è di essere nata con la pelle nera nel posto sbagliato, nel momento sbagliato“. Un’affermazione che sottolinea le disuguaglianze razziali e sociali che spingono milioni di persone a intraprendere viaggi pericolosi verso l’Europa.
La terra di nessuno e le politiche migratorie europee
La bambina diventa così un potente simbolo della sofferenza di chi è costretto a vivere in una “terra di nessuno“, come la definisce Mediterranea, una terra dove le politiche migratorie europee si riflettono in una drammatica invisibilità. L’Europa, infatti, paga paesi come la Libia per contenere i flussi migratori, ma queste politiche non sembrano offrire alcuna sicurezza per chi, come questa bambina, è costretto a sopravvivere in condizioni disumane.
Un cambiamento urgente nelle politiche migratorie globali
Il video, che mostra l’innocenza e la vulnerabilità della piccola, richiama l’attenzione sulla necessità urgente di un cambiamento nelle politiche migratorie globali e sulla responsabilità dell’Europa in questa tragedia umanitaria.