
Il caffè decaffeinato è un’ottima alternativa per chi consuma più di 3-4 tazzine di caffè al giorno o deve limitarne l’assunzione per motivi di salute. Ma quali sono i migliori? Partiamo col dire che molti non sanno, però, che l’estrazione della caffeina può avvenire attraverso processi chimici o metodi naturali, con differenze significative in termini di sicurezza e impatto sul gusto. L’estrazione della caffeina dal caffè verde prevede un trattamento con acqua e vapore per gonfiare i chicchi, seguito dall’uso di sostanze solventi. I principali metodi impiegati sono:
– Metodo ad Acqua: L’estrazione avviene immergendo i chicchi in acqua, un processo naturale che tuttavia porta via anche molti aromi del caffè. Per compensare, si possono reintrodurre gli aromi persi attraverso l’uso di estratti;
– Acetato di Etile: Questo solvente, presente in natura nella frutta ma sintetizzato per uso industriale, estrae selettivamente la caffeina. Tuttavia, viene impiegato raramente a causa del suo aroma fruttato e della sua infiammabilità. Nel caffè ne è ammesso un residuo massimo di 20 mg/kg.
– Anidride Carbonica Supercritica: L’anidride carbonica, sottoposta a una pressione di 72 bar e una temperatura di 31°C, assume proprietà che le permettono di agire come solvente organico. Questo metodo, utilizzato dal 1991, consente un’estrazione efficace senza compromettere il profilo aromatico del caffè.
– Diclorometano: Un Solvente Controverso: Il diclorometano, tradizionalmente usato per l’estrazione della caffeina, è efficace nel mantenere inalterato il gusto del caffè. Tuttavia, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come “probabile cancerogeno”. Nonostante l’evaporazione a 40°C e il recupero del solvente nel ciclo produttivo, negli Stati Uniti si discute la sua eliminazione dalle produzioni alimentari.
Chiarito questo, andiamo a vedere quali sono i migliori caffè decaffeinati.
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Great Italian Food Trade ha condotto un test, mettendo 20 caffè decaffeinati a confronto, per stabilire quali sono i migliori in commercio. L’autrice dell’articolo, Marta Strinati, ricorda che la normativa stabilisce che il contenuto residuo di decaffeianteina non deve superare lo 0,10% nel caffè torrefatto e lo 0,30% nel caffè solubile. In Italia, il mercato offre sia caffè decaffeinati con metodi naturali che prodotti ottenuti con solventi chimici. Tuttavia, l’assenza di obblighi di etichettatura chiari rende difficile per il consumatore distinguere tra i metodi impiegati. Tra i 20 caffè analizzati, solo 7 dichiarano esplicitamente di essere ottenuti con metodo naturale, mentre la maggior parte dei caffè solubili non specifica il metodo di estrazione adottato. Scegliere un caffè decaffeinato sicuro e di qualità richiede attenzione all’etichetta e alle dichiarazioni volontarie dei produttori. Vediamo i risultati del test.

Come ricostruisce Marta Strinati nel suo articolo sul miglior caffè decaffeinato, ecco l’elenco.
Tra quelli decaffeinati con “metodo naturale” vengono selezionati:
– Altromercato Biodeka 100% arabica
– Conad Decaffeinato metodo naturale
– Coop Caffè decaffeinato
– Esselunga Caffè decaffeinato
– Illy Decaffeinato 100% arabica
– Lavazza Dek classico.
Quelli con metodo “non naturale” sono invece:
– Carrefour Classic Caffè Decaffeinato equilibrato
– Gli Spesotti Caffè decaffeinato macinato per Moka
– Eurospin Don Jerez Decaffeinato
– Caffè HAG
– Lidl Ballarom Caffè Decaffeinato
– Todis Rafel Caffè Deka
Tra i solubili, l’unico decaffeinato certamente con metodo naturale è:
– Nescafè Gold Decaf.