
La recente lista dei Paesi e territori soggetti ai dazi lineari del 10% annunciati dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha suscitato sorpresa, includendo anche luoghi apparentemente insignificanti dal punto di vista commerciale. Tra questi, spiccano l’Isola Heard e le Isole McDonald, un arcipelago disabitato e sperduto nell’Oceano Antartico.
Leggi anche: Dazi USA vs Europa: protezionismo o autodifesa economica?
Isola Heard e le isole McDonald: un arcipelago ecologicamente incontaminato
L’Isola Heard e le Isole McDonald, parte del territorio australiano, sono conosciute principalmente per la loro riserva naturale, caratterizzata da una straordinaria biodiversità. L’arcipelago, che copre una superficie di soli 372 chilometri quadrati, è situato tra il Madagascar e l’Antartide, e non ospita insediamenti umani. Questo luogo è famoso per essere una riserva ecologicamente incontaminata, rifugio per specie animali come il pinguino macaroni, l’otaria antartica e l’albatro sopracciglio nero.
Dazi su territori disabitati: un caso che coinvolge anche Jan Mayen e Diego Garcia
Ma l’Isola Heard non è l’unico territorio disabitato a comparire nella lista. Anche l’isola Jan Mayen, un piccolo isolotto tra l’Oceano Atlantico e il Mar Glaciale Artico, è stato incluso. Pur essendo sotto la sovranità della Norvegia, Jan Mayen non ha una popolazione stabile, ospitando soltanto uccelli marini. Per questa isola, i dazi sono fissati al 10%, un trattamento più favorevole rispetto ad altri territori, come il 15% applicato ad Oslo.
Anche l’Isola Diego Garcia, nel territorio britannico d’Oltremare nell’Oceano Indiano, è stata inclusa nel provvedimento. In questo caso, però, l’impatto dei dazi riguarda esclusivamente i soldati americani e inglesi, che sono gli unici abitanti dell’isola, dove si trova una base militare.
La logica dietro la decisione dei dazi
Quelli che potrebbero sembrare errori nella compilazione della lista dei dazi sono in realtà una scelta strategica. L’imposizione di tariffe doganali su prodotti provenienti da questi territori ha come obiettivo principale quello di evitare triangolazioni commerciali con le rispettive madrepatria. Senza queste tariffe, infatti, i prodotti potrebbero essere indirizzati attraverso questi territori per eludere l’applicazione dei dazi. Questa mossa si inserisce in un contesto di politica commerciale aggressiva da parte degli Stati Uniti, che mira a garantire l’efficacia dei dazi e prevenire il loro aggiramento.