
La morte di un 37enne a Certaldo, in provincia di Firenze, ha sollevato numerosi interrogativi tra gli inquirenti, che hanno deciso di approfondire il caso. L’uomo, originario di Poggibonsi e residente nel comune fiorentino, è stato trovato privo di vita dai familiari, preoccupati dal fatto che non rispondesse alle chiamate.
In un primo momento, si era ipotizzato un gesto estremo, dato che sul corpo erano presenti diverse ferite da coltello. Tuttavia, la distribuzione e la quantità delle lesioni, rilevate su braccia, gambe e busto, hanno suscitato dubbi sulla possibilità che si trattasse di un atto autoinflitto. Alcune incisioni sembrerebbero superficiali, il che ha spinto la Procura di Firenze, sotto la guida del pm Leopoldo De Gregorio, a disporre un’autopsia per chiarire le reali cause della morte.
Indagini in corso
L’esame autoptico potrebbe fornire dettagli fondamentali per determinare se il decesso sia stato il risultato di un gesto volontario o se vi siano elementi che suggeriscano il coinvolgimento di terzi. Parallelamente, gli investigatori hanno sequestrato i dispositivi elettronici della vittima, come telefoni e computer, per analizzare eventuali messaggi, ricerche o comunicazioni che possano chiarire le sue ultime ore di vita.
I familiari hanno dichiarato che il 37enne non mostrava segni evidenti di depressione o stress psicologico. Alcuni conoscenti, però, hanno riferito che nell’ultimo periodo appariva più introverso, anche se nulla faceva presagire un possibile gesto estremo. Questo ha aumentato il mistero attorno alla sua scomparsa e lasciato molti interrogativi aperti.
Nessuna ipotesi esclusa
Al momento, tutte le piste restano aperte, compresa la possibilità di un coinvolgimento di terzi. Le forze dell’ordine continuano a raccogliere elementi utili per ricostruire gli ultimi momenti di vita dell’uomo e comprendere se dietro la sua morte si nasconda qualcosa di più complesso.