
A quasi 17 anni dal delitto di Garlasco, emergono nuovi dettagli dalle analisi genetiche effettuate sui reperti trovati sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Secondo la relazione dei consulenti della Procura di Pavia, Carlo Previderè e Pierangela Grignani, sarebbero stati identificati cinque differenti profili genetici maschili, uno dei quali risulta compatibile con il DNA di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima.
Il confronto genetico e le nuove indagini
Le tracce genetiche in questione sono state rinvenute su due dita della mano destra della giovane e sono ora oggetto di un confronto con il materiale genetico prelevato a Sempio il 13 marzo scorso. Questo esame verrà approfondito nell’ambito di un incidente probatorio fissato per il 9 aprile.
L’indagine nei confronti di Sempio è stata riaperta su impulso di una consulenza presentata dalla difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi. Già in passato, il DNA di Sempio era stato prelevato da un cucchiaino, una tazzina e una bottiglietta d’acqua, nel corso di una consulenza commissionata dalla difesa di Stasi quando il giovane era stato indagato una prima volta, inchiesta poi archiviata.
Ad occuparsi del confronto genetico è ora il professor Emiliano Giardina, nominato dalla GIP Daniela Garlaschelli.
Cinque profili genetici maschili sulla scena del crimine
Nel documento di 60 pagine, i consulenti della procura evidenziano che il DNA della mano sinistra di Chiara non risulta compatibile né con quello di Sempio, né con quello di Stasi. Tuttavia, su due dita della mano destra, è stato rilevato un profilo coincidente con quello di Sempio, mentre gli altri quattro appartengono a persone non ancora identificate.
L’inchiesta sta esaminando anche altri reperti, tra cui impronte di scarpe, già in passato attribuite a Stasi, oltre a mozziconi di sigarette, fazzoletti e uno stuzzicadenti sequestrati nel 2023 nella spazzatura di un parente di Sempio.