
È morto folgorato mentre lavorava su un carroponte, Vincenzo Arsena, 52 anni, operaio della Anodall Extrusion di Trevenzuolo, in provincia di Verona. Originario di Francavilla Fontana (Brindisi), si era trasferito a Porto Mantovano(Mantova) per lavoro. Ogni giorno percorreva chilometri per raggiungere lo stabilimento specializzato nel trattamento di superfici in alluminio.
L’incidente mortale
La tragedia è avvenuta all’inizio del turno, alle 6:14 di mercoledì 2 aprile. Secondo le prime ricostruzioni, Arsena sarebbe entrato in contatto con l’alta tensione, rimanendo folgorato. La violenta scarica lo ha scaraventato sotto il macchinario, generando un incendio che ha avvolto il suo corpo ormai esanime. I colleghi e i soccorsi hanno tentato di aiutarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
Lascia la moglie e due figli. Per anni aveva lavorato all’ex Ilva di Taranto, prima di trasferirsi al Nord tre anni fa. La sua morte ha scosso familiari, amici e colleghi. “Ci hai lasciati senza parole”, ha scritto una conoscente, descrivendolo come “un uomo generoso, umile e sempre pronto a rimboccarsi le maniche”. Un collega lo ricorda con dolore: “Dopo tanti anni insieme, ci si sente come fratelli. Il mio pensiero va alla tua famiglia, Vincenzo. Che il Signore ti accolga tra le sue braccia”.
Indagini e proteste sindacali
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i tecnici dello Spisal dell’Ulss 9 Scaligera, per accertare le cause dell’incidente. Intanto cresce la rabbia per l’ennesima morte sul lavoro.
“Assistiamo a uno stillicidio quotidiano di infortuni mortali: basta”, ha dichiarato Roberto Toigo, segretario della Uil Veneto. “I protocolli e le dichiarazioni non bastano più, servono azioni concrete”.
L’azienda ha sospeso le attività per tre giorni e in mattinata si terrà un presidio dei lavoratori, organizzato dai sindacati.