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“Uccisa con 4 coltellate al collo”. Ilaria Sula: il sangue e il corpo spostato, è pressing sui genitori dell’ex

Pubblicato: 03/04/2025 17:09

Tracce di sangue sono state individuate nell’appartamento di via Homs, luogo in cui è stata uccisa Ilaria Sula. Gli investigatori della polizia scientifica, impegnati nei rilievi, hanno effettuato un sopralluogo mercoledì pomeriggio, destinato a ripetersi anche oggi, giovedì 3 aprile. La giovane sarebbe stata colpita con almeno quattro coltellate al collo, con il sangue rinvenuto principalmente nella camera da letto del presunto omicida.

Indagini e possibili aggravanti

Le indagini proseguono e si valutano le aggravanti della premeditazione e della crudeltà nei confronti del 23enne accusato, per ora, di omicidio e occultamento di cadavere. Le prove raccolte nell’appartamento situato nel quartiere Africano saranno fondamentali per definire ulteriormente il quadro accusatorio.

Uno degli elementi chiave è l’arma del delitto. Gli inquirenti hanno sequestrato un coltello pulito, che tuttavia non sembrerebbe essere quello utilizzato per uccidere la vittima. Un altro coltello è stato trovato e sottoposto ad accertamenti. Il 23enne ha dichiarato di aver gettato l’arma in un cassonetto, ma questa versione presenta ancora molte incongruenze.

Il corpo in casa per oltre 20 ore

La vittima sarebbe rimasta in casa per oltre 20 ore dopo il delitto, prima di essere trasportata in auto e abbandonata in un dirupo. Questo dettaglio è stato confermato dall’analisi di un autovelox che ha ripreso l’auto della famiglia di Mark Antony Samson nei pressi del comune di Poli, dove il corpo è stato occultato all’interno di una valigia.

Le telecamere hanno ripreso il veicolo alle 18 del 26 marzo, mentre di Ilaria non si avevano più notizie dalla sera precedente. L’orario esatto dell’omicidio non è ancora stato stabilito, ma si sa che la giovane è arrivata nell’appartamento attorno alle 21:30. È stata quindi uccisa durante la notte e il corpo è rimasto nell’abitazione almeno fino alle 17 del giorno successivo.

Il ruolo dei genitori

Un punto cruciale riguarda il possibile coinvolgimento dei genitori del 23enne, presenti in casa la sera dell’omicidio e nelle ore successive. È plausibile che abbiano notato qualcosa: la casa è composta da sole tre stanze, rendendo difficile ignorare quanto accaduto. Gli investigatori vogliono chiarire se i genitori abbiano aiutato solo a ripulire la scena del crimine o anche a occultare il cadavere. La loro posizione è ora sotto esame e mercoledì sera sono stati ascoltati in questura.

L’ipotesi della trappola

Non si esclude che Ilaria possa essere stata attirata in una trappola. Secondo le amiche, la sera del 25 marzo è uscita di casa portando solo il cellulare, segno di un appuntamento improvviso. Il motivo della sua visita all’ex fidanzato resta da chiarire, soprattutto considerando che i due si erano lasciati da tempo e i vicini non la vedevano da mesi.

Dubbi sul possibile aiuto nel trasporto del corpo

Le indagini della Squadra mobile, coordinate dalla Procura, proseguono per sciogliere gli ultimi dubbi. Un interrogativo chiave riguarda il possibile aiuto ricevuto dal giovane nel trasporto del corpo e nella gestione del telefono della vittima, per simulare che fosse ancora in vita.

Il riconoscimento del corpo da parte dei familiari non è ancora avvenuto, poiché la madre della vittima non è nelle condizioni psicologiche per affrontare questa dolorosa procedura. Nel frattempo, gli inquirenti continuano a raccogliere prove per ricostruire l’intera dinamica dell’omicidio.

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