
Dopo un infortunio arrivato proprio nel pieno della sua carriera, Federica Brignone non si arrende. Archiviata la recente vittoria in Coppa del Mondo, ora la fuoriclasse azzurra guarda con determinazione al suo prossimo grande traguardo: i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026. L’obiettivo è chiaro: tornare in pista da protagonista e conquistare, magari proprio in casa, quella medaglia olimpica che rappresenterebbe il coronamento perfetto di una carriera già leggendaria.
La caduta e l’intervento immediato non hanno scalfito la sua determinazione. Come comunicato dalla federazione sportiva, dopo l’operazione effettuata presso la clinica La Madonnina di Milano, la sciatrice inizierà un percorso di fisioterapia assistita. Le prossime settimane saranno cruciali per definire con più precisione i tempi di recupero, ma l’orizzonte è già tracciato: il ritorno in gara, con lo sguardo puntato verso l’appuntamento olimpico del 2026.
“La campionessa valdostana comincerà la fisioterapia assistita”, si legge nella nota ufficiale, un passaggio fondamentale per ricostruire forza e fiducia dopo lo stop forzato.
Un suono secco, crudele. È bastato quello, in un gigante degli Assoluti apparentemente tranquillo, per gelare il sangue dell’Italia dello sci. Federica Brignone stava facendo il suo mestiere: disegnare curve perfette, comandare la gara, come tante altre volte. Poi, all’improvviso, l’appoggio sbagliato, il palo maledetto, la rotazione forzata sulla gamba sinistra. E quel crac che nessun atleta vorrebbe mai sentire.
Un sogno chiamato Milano-Cortina
Era tutto pronto per il gran finale. La seconda Coppa del Mondo in carriera, i due titoli di specialità – superG e discesa – già in tasca. E poi quel successo sulle Tofane, a gennaio, dove aveva finalmente domato la pista più ostica. Tutto sembrava condurre verso il sogno più grande: l’Olimpiade di casa, il 2026. E adesso, invece, la domanda che rimbalza ovunque è: ci sarà?
Una diagnosi che fa male
La verità è dura: frattura pluriframmentata con coinvolgimento dei legamenti. Parla il dottor Loris Perticarini, ortopedico della Fondazione Poliambulanza: “La lesione interessa la cartilagine, un danno serio. Il piatto tibiale e la testa del perone devono sostenere sollecitazioni estreme in uno sport come lo sci. La stabilità è tutto.”

Federica Brignone adesso guarda alle Olimpiadi. Dopo la vittoria della Coppa del Mondo, l’infortunio arrivato forse nel momento migliore della carriera e l’operazione-lampo, per la fuoriclasse azzurra inizia la corsa verso i Giochi Invernali di Milano Cortina 2026. Con l’obiettivo di tornare in pista da protagonista, per conquistare una medaglia olimpica in casa che coronerebbe una carriera da film. Come spiegato in una nota della Fisi, dopo l’intervento alla clinica La Madonnina di Milano “la campionessa valdostana comincerà la fisioterapia assistita“. E nelle prossime settimane, verranno definiti con maggiore precisione anche i lunghi tempi di recupero.
Senza estate, senza neve. Ma non senza Fede
Tradotto: addio alla preparazione estiva, niente allenamenti sui ghiacciai, una programmazione da reinventare completamente. Eppure, se c’è una donna che non ha mai chinato la testa davanti agli ostacoli, quella è Federica Brignone. Perché la sua identità non si misura solo in podi e trofei, ma nella forza di volontà feroce, in quella fame di gara che non si spegne mai.
Il countdown verso Milano-Cortina continua, ma da oggi ogni giorno sarà una battaglia. Servirà il tempo per far guarire l’osso. Ma ancora di più, servirà la fame della tigre di La Salle. E quella, per fortuna, non è mai in discussione.