
È morto Theodore McCarrick, l’ex cardinale al centro di uno dei più gravi scandali sessuali della Chiesa cattolica. Aveva 94 anni e viveva da tempo in condizioni precarie in una struttura religiosa a Dittmer, nel Missouri. Non si era nemmeno presentato all’ultimo tentativo della giustizia americana di processarlo, lo scorso dicembre. La sua morte è stata confermata, secondo quanto riportano i media statunitensi, dal cardinale Robert McElroy, arcivescovo di Washington.
Ascesa e caduta di un potere ecclesiastico
Nato a New York nel 1930, ordinato sacerdote nel 1958, McCarrick ha avuto una carriera fulminante all’interno della gerarchia cattolica statunitense: arcivescovo di Newark dal 1986, quindi di Washington DC dal 2000. Figura di spicco della Chiesa americana, di orientamento liberal, era ben introdotto negli ambienti politici e vaticani. Godeva della stima di presidenti come George Bush e Bill Clinton, ed era considerato un protagonista del pontificato di Giovanni Paolo II.
Dotato di carisma e abilità diplomatiche, McCarrick era noto anche come efficace fundraiser, in grado di muoversi agilmente tra Polonia, Cina e America Latina. Ma dietro la facciata si nascondeva una lunga serie di abusi sessuali, rimasti nell’ombra fino al 2018, quando un’inchiesta dell’arcidiocesi di New York ha rivelato la prima denuncia. Da lì, è iniziato il crollo.
Le sanzioni della Chiesa
Nel 2018, papa Francesco ha adottato misure drastiche: ha espulso McCarrick dal collegio cardinalizio e gli ha imposto una vita di isolamento, preghiera e penitenza. L’anno successivo, al termine di un processo canonico, è arrivata la dimissione dallo stato clericale, un provvedimento rarissimo a questi livelli.
Il caso ha sollevato una durissima polemica interna alla Chiesa: monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, ha chiesto le dimissioni dello stesso papa Francesco, accusandolo di non aver agito per tempo.
Il dossier del Vaticano
Nel novembre 2020, il Vaticano ha pubblicato un rapporto di oltre 400 pagine, definito un vero e proprio dossier bomba: vi si ricostruivano gli abusi seriali compiuti da McCarrick negli anni Ottanta e Novanta, ma anche le complicità, le omissioni e gli insabbiamenti che ne hanno protetto l’ascesa. Figure di primo piano, incluso Giovanni Paolo II, venivano indicate come a conoscenza dei fatti, ma inerti.
Le inchieste negli Stati Uniti
Negli ultimi anni, nuovi casi sono emersi. Uno degli ultimi riguardava un uomo del Wisconsin che ha accusato McCarrick di abusi ripetuti tra gli 11 e i 18 anni, in particolare durante un soggiorno in una baita sul lago. Ma la giustizia americana ha dovuto fermarsi: un giudice ha stabilito che l’ex cardinale soffriva di demenza senile, ritenendolo non imputabile.
La morte di McCarrick chiude una vicenda che ha segnato profondamente la credibilità della Chiesa cattolica, negli Stati Uniti e non solo.