
Ospite della puntata del 4 aprile del programma di Rai1 La Volta Buona, condotto da Caterina Balivo, l’attore Orso Maria Guerrini ha rivelato una vicenda personale che ha segnato profondamente la sua vita e quella della sua famiglia: una truffa da 4 miliardi di lire, durata oltre vent’anni in tribunale, che ha avuto come epicentro la vendita sottocosto di un palazzo di famiglia a Cesena.
Durante l’intervista, Guerrini – noto al grande pubblico anche per uno storico spot pubblicitario di una birra – ha ripercorso le tappe di una vicenda giudiziaria lunga 22 anni, iniziata con la vendita della nuda proprietà del palazzo Guerrini-Bratti da parte dello zio dell’attore. Il prezzo di cessione, pari a 1,4 miliardi di lire, era secondo Guerrini largamente inferiore al valore reale dell’immobile, che la banca aveva valutato in oltre 4 miliardi.
La truffa del factotum di famiglia
Il beneficiario della vendita era l’uomo di fiducia dello zio, un factotum che approfittò della situazione per orchestrare una vera e propria truffa. “Mio zio si fidava ciecamente – ha raccontato Guerrini – e aveva aperto un conto corrente su cui versava grosse somme per coprire debiti familiari. Ma ogni bonifico veniva immediatamente prelevato dal factotum, lasciando il conto sempre vuoto”. La situazione si complicò ulteriormente dopo la morte della zia, unica persona a conoscenza dei dettagli burocratici.
Il peso economico e personale
Guerrini ha sottolineato come la battaglia legale abbia assorbito la totalità dei guadagni ottenuti grazie alla popolarità dello spot pubblicitario. Una ferita ancora aperta, nonostante la sentenza favorevole arrivata dopo due decenni: “Abbiamo finalmente vinto la causa, ma ci è voluta una vita”.
Una testimonianza amara e coraggiosa, che riporta al centro dell’attenzione i temi della fiducia tradita, delle truffe familiari e della lentezza della giustizia, in un racconto che mette a nudo la fragilità anche di chi, come Guerrini, è sempre apparso con il sorriso davanti alla macchina da presa.