
Una visita coniugale si è trasformata in un dramma sconvolgente all’interno del carcere di Burg, nella Germania orientale. Una donna di 35 anni è stata ritrovata senza vita in una delle stanze destinate agli incontri tra detenuti e familiari, durante una visita al marito, un uomo di 37 anni attualmente recluso nella struttura.
Il fatto è avvenuto nella giornata di giovedì 3 aprile, e a fornire i primi dettagli su quanto accaduto sono fonti locali. Sarà l’autopsia, prevista per oggi, a chiarire le circostanze esatte della morte. Al momento, si sospetta che sia stato proprio il detenuto ad aver aggredito la donna durante l’incontro, anche se le dinamiche restano tutte da verificare. Le indagini sono state affidate alla polizia di Stendal, che ha avviato gli accertamenti con il supporto del personale del carcere.
Il penitenziario di Burg, nei pressi di Magdeburgo, è la struttura detentiva più grande del Land della Sassonia-Anhalt. Aperto nel 2009, può ospitare fino a 650 detenuti, ed è progettato per gestire anche soggetti considerati ad alta sicurezza.
Al momento non sono state diffuse informazioni ufficiali sul motivo della visita né sul contenuto delle conversazioni tra i due, ma l’episodio ha sollevato interrogativi sulle misure di sicurezza adottate all’interno dell’istituto durante le visite private. La direzione del carcere non ha rilasciato dichiarazioni, ma si attendono sviluppi nelle prossime ore.
Il caso ha suscitato forte indignazione nell’opinione pubblica tedesca, anche per la difficoltà di comprendere come un simile episodio abbia potuto verificarsi in un ambiente teoricamente controllato.