
Migliaia di cittadini hanno invaso le piazze di Roma al grido di “No al riarmo“, partecipando al corteo organizzato dal Movimento 5 Stelle. Tra gli slogan più significativi si sono distinti quelli che chiedono di destinare più risorse alla sanità e al lavoro: “Soldi alla sanità e no alle armi” e “Più lavoro, meno armi“. Gli organizzatori parlano di una partecipazione “oltre ogni aspettativa”, con numeri che potrebbero superare le 100.000 persone.
Giuseppe Conte: “Un’alternativa di governo”
Giuseppe Conte, presidente del M5S, ha sottolineato la forza del messaggio lanciato dalla manifestazione. “Oggi stiamo piantando un pilastro per costruire un’alternativa di governo“, ha dichiarato il leader pentastellato, spiegando che il corteo è contro un piano di riarmo che, secondo lui, “butterebbe 800 miliardi” e spingerebbe l’Europa verso un’economia di guerra. “Vogliamo un’Europa che dia priorità alla sanità, ai salari e al lavoro per i nostri giovani”, ha aggiunto Conte, mettendo in evidenza l’urgente bisogno di investire in settori cruciali come la sanità e l’occupazione, piuttosto che in spese militari.
La partecipazione del Partito Democratico
Anche una delegazione del Partito Democratico, guidata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia, ha partecipato al corteo, seppur con alcune divergenze politiche. “Siamo d’accordo sulla critica alla corsa al riarmo e alla proposta della Commissione Europea”, ha dichiarato Boccia. “Vogliamo un’Europa che risponda alla guerra commerciale degli Stati Uniti, non una che continui a essere isolata, come sta facendo il governo Meloni“.
L’Europa di pace secondo Sandro Ruotolo
L’europarlamentare Sandro Ruotolo ha sottolineato la necessità di una strategia unitaria per l’Europa, criticando la mancanza di una risposta decisa da parte del governo italiano alla crescente pressione commerciale da parte degli Stati Uniti. “Siamo qui per costruire un’Europa di pace“, ha affermato Ruotolo, invitando all’unità tra le forze di opposizione.
Con il corteo che ha attraversato il centro della capitale, la piazza ha lanciato un messaggio forte e chiaro: l’Europa deve scegliere la pace, non la guerra, e investire nei settori che migliorano la vita quotidiana dei cittadini.