
Mark Antony Samson, 23 anni, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Ilaria Sula, avrebbe modificato l’orario del delitto nel tentativo di scagionare i genitori da eventuali responsabilità. È quanto emerge dall’interrogatorio di convalida del fermo, durante il quale il giovane ha confessato di aver agito da solo, precisando che il delitto si è consumato “la mattina del 26 marzo”, dopo aver letto un messaggio sul cellulare della vittima.
Indagini su celle e videocamere per chiarire i movimenti
Secondo gli inquirenti, il corpo della giovane, nascosto in una valigia e poi gettato in un burrone, sarebbe stato occultato con modalità tali da far sospettare la presenza di altri complici. Le celle telefoniche agganciate dai dispositivi dei genitori e le immagini delle telecamere di alcuni esercizi commerciali della zona saranno ora cruciali per verificare la veridicità della versione fornita da Samson.
Silenzio sull’eventuale ruolo dei genitori
Il giovane, detenuto a Regina Coeli, ha evitato di rispondere alle domande sull’eventuale coinvolgimento dei genitori, che si sarebbero trovati nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano, al momento dell’omicidio. La loro posizione rimane sotto esame: per almeno uno dei due potrebbe configurarsi l’accusa di concorso in occultamento di cadavere.
Gip: “Per Samson rischio fuga”
Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha convalidato il fermo di Mark Antony Samson, sottolineando il pericolo di fuga, il rischio di reiterazione del reato e il pericolo di inquinamento delle prove. Nell’ordinanza, il gip ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza a carico del 23enne, che dovrà ora affrontare l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e occultamento di cadavere.