
Gli Stati Uniti si stanno preparando a vivere la più imponente ondata di proteste dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Con lo slogan “Hands Off!” (“Giù le mani”), oggi migliaia di americani si riverseranno nelle piazze per opporsi ai cambiamenti politici, economici, sociali e legali che il presidente ha introdotto nel corso del suo mandato.
La mobilitazione contro le politiche di Trump
Le manifestazioni sono organizzate da numerosi gruppi di sinistra, tra cui MoveOn, che ha annunciato una partecipazione massiccia: si prevede che più di 500.000 persone scenderanno in piazza a Washington DC, in Florida e in altri Stati. La protesta mira a fermare quello che gli organizzatori definiscono un “eccesso autoritario”, sostenuto da miliardari come Trump e Elon Musk.
Le ragioni delle proteste
Le motivazioni alla base della mobilitazione riguardano una serie di politiche che colpiscono la previdenza sociale, il mercato del lavoro, i diritti dei consumatori, le politiche anti-immigrazione e la comunità transgender. Un altro tema centrale è il ruolo di Elon Musk nel governo federale, considerato dai manifestanti come un’influenza eccessiva di interessi privati nelle decisioni politiche.
L’evento principale al National Mall
L’evento clou si terrà al National Mall di Washington DC, dove interverranno numerosi membri del Congresso, tra cui i democratici Jamie Raskin, Maxwell Frost e Ilhan Omar. I discorsi saranno incentrati sulla difesa della democrazia e contro quella che viene definita una “presa di potere” da parte di Trump e dei suoi alleati.
Il contesto economico e politico
La protesta arriva a seguito di un periodo turbolento per l’economia statunitense, con il recente crollo del mercato azionario e l’annuncio di Trump sui dazi reciproci globali. Un sondaggio di Reuters ha rilevato un calo del tasso di approvazione del presidente, sceso al 43%, il livello più basso dalla sua elezione.
La giornata di oggi si preannuncia quindi come una delle più grandi mobilitazioni contro il presidente, con la speranza che riesca a rallentare o fermare quelle politiche che vengono percepite come dannose per la società americana.