
Una lettera che racconta il dolore e l’umanità degli operatori del 118 arriva a toccare il cuore di chi legge, a pochi giorni dalla tragedia che ha sconvolto la comunità di Andria e Bisceglie. Venerdì 4 aprile, lungo la strada provinciale 13, un tragico incidente ha causato la morte di Rosa Mastrototaro, 63 anni, e della figlia Margherita Di Liddo, 32 anni, incinta al settimo mese. Un momento di angoscia, una vita spezzata, che ha coinvolto anche il marito di Rosa, Natale Di Liddo, ora ricoverato in ospedale.
Il racconto della soccorritrice del 118
La lettera, scritta da una soccorritrice del 118 Sanitaservice Asl Bt, descrive l’intensità di un lavoro che ogni giorno si svolge nel silenzio, ma che lascia cicatrici indelebili. “Dopo, quando le sirene si spengono, cala il silenzio e ci restano addosso cicatrici che non si vedono”, scrive la soccorritrice, che ripercorre i momenti di attesa e di azione che precedono ogni intervento. La corsa verso il luogo dell’incidente è descritta come un viaggio sospeso, segnato dalla paura e dall’ansia di non essere mai davvero pronti per affrontare il peggio.
Al momento dell’arrivo sulla scena, l’immagine che si presenta agli occhi degli operatori è straziante: lamiere contorte, corpi feriti, vite appese a un filo. Nonostante il massimo impegno, per Rosa e Margherita non c’è stato nulla da fare. “Abbiamo fatto tutto ciò che era umanamente possibile”, scrive la soccorritrice, sottolineando il dolore di vedere un bambino che non ce l’ha fatta, nonostante il tentativo di salvarlo.
Il silenzio che resta
Il racconto si conclude con un pensiero rivolto ai colleghi: “Restano gli sguardi dei colleghi, quegli occhi che, come i tuoi, hanno visto troppo”. La lettera, un omaggio a chi ogni giorno lavora con dedizione e sacrificio, esprime la difficoltà di portare il peso di esperienze così dolorose. “Dietro ogni divisa c’è una persona che sente, che soffre”, scrive la soccorritrice, riferendosi a un lavoro che, pur richiedendo lucidità e sangue freddo, non è mai privo di emozioni. E infine, un appello per non dimenticare quella tragica giornata: “Questa ennesima tragedia stradale non venga dimenticata, ma serva da monito per proteggere, prevenire, intervenire”.
Indagini in corso per omicidio stradale plurimo
Intanto, le indagini sulla tragedia sono ancora in corso. Un uomo di 65 anni di Andria, alla guida di una Mazda, è stato indagato per omicidio stradale plurimo. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha invaso l’altra corsia di marcia, provocando l’incidente frontale. Ferito e ricoverato all’ospedale Bonomo di Andria, l’automobilista è sotto osservazione. Gli esami tossicologici e l’alcol test sono in attesa di esito, mentre i mezzi coinvolti sono stati sequestrati dalla polizia locale.
Il dolore della comunità
La tragedia ha lasciato un segno indelebile nella comunità locale. Margherita e la sua famiglia erano ben conosciuti a Bisceglie, dove gestivano una gastronomia. Sui social, le immagini della famiglia raccontano una quotidianità fatta di amore e complicità: sorrisi a concerti, baci e abbracci nei momenti più significativi della vita, fino agli ultimi scatti, che ritraggono Margherita con il pancione. Il dolore della comunità è tangibile: davanti al negozio di famiglia sono state deposte rose rosse e un cartello con la scritta “Lutto” è apparso sulla porta a vetri.