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Tragico incidente in montagna, Giovanni muore a 40 anni: “In un crepaccio”

Pubblicato: 06/04/2025 14:11

Una gita di scialpinismo si è trasformata in tragedia sul versante francese del Monte Bianco, dove sabato 5 aprile ha perso la vita Giovanni Andreis, 40 anni, imprenditore originario di Cles, in Val di Non. L’uomo è precipitato per circa 30 metri in un crepaccio nella zona della Vallée Blanche, a circa 3.000 metri di quota, durante un’escursione organizzata dalla Società Alpinisti Tridentini (Sat).

Secondo le prime ricostruzioni, Andreis era in testa a un gruppo composto da una ventina di persone provenienti dal Trentino-Alto Adige, tutte esperte e ben equipaggiate. Il ponte di neve che stava attraversando ha improvvisamente ceduto sotto il suo peso, facendolo sprofondare nel vuoto. Nonostante il tempestivo intervento dei soccorritori del Pghm di Chamonix, giunti in elicottero, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il decesso è stato dichiarato sul posto dopo ore di complesse operazioni di recupero.

Un’uscita di due giorni trasformata in lutto

L’escursione, riservata a sciatori con esperienza di alta montagna, prevedeva due giornate: la prima con partenza da Courmayeur e salita con la funivia Skyway fino al rifugio Cosmiques, la seconda con la discesa sul Mer de Glace. La tragedia è avvenuta poco dopo l’inizio del percorso.

Una comunità sotto shock

Giovanni Andreis era un volto noto in valle. Figlio di Franco Andreis, ex assessore comunale nella giunta Osele, era titolare di un’officina per mezzi agricoli a Dres e lui stesso agricoltore. Lascia la moglie Nadia, avvocata, e due figlie piccole. «Un ragazzo pieno di energia», lo ha definito il sindaco di Cles Ruggero Mucchi, esprimendo il cordoglio dell’amministrazione e offrendo pieno supporto alla famiglia. «Un lutto enorme», le parole di Cristian Ferrari, presidente della Sat, che ha espresso la vicinanza dell’associazione agli affetti della vittima.

I compagni di escursione, profondamente scossi, hanno fatto rientro in Italia. I carabinieri di Cles hanno attivato le procedure in coordinamento con la Farnesina, trattandosi di un decesso avvenuto all’estero.

Un secondo incidente mortale

Nella stessa giornata un altro scialpinista francese ha perso la vita cadendo in un crepaccio sul Col des Dômes, confermando quanto il massiccio del Monte Bianco continui a rappresentare un ambiente affascinante ma estremamente insidioso.

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