
Una notte di lavoro si è trasformata in tragedia per l’equipaggio di un peschereccio al largo di Porto Empedocle, dove un uomo di 52 anni, di origine tunisina, ha perso la vita a causa di un infarto. Il malore lo ha colpito mentre era impegnato in una battuta di pesca insieme ad altri colleghi, a circa 30 miglia dalla costa.
Secondo le prime informazioni, il marittimo ha accusato un malessere improvviso durante le operazioni a bordo. I compagni hanno tentato in ogni modo di soccorrerlo, ma i tentativi si sono rivelati inutili: il malore si è rivelato fulminante. Lanciato subito l’allarme, la Capitaneria di Porto si è attivata inviando una motovedetta insieme al personale sanitario del 118 verso le coordinate comunicate via radio.
Tuttavia, le condizioni del mare hanno impedito il trasferimento dell’uomo su un mezzo di soccorso. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, non c’era ormai più nulla da fare: il marittimo era già deceduto.
Una volta che il peschereccio è rientrato in porto, è stata effettuata un’ispezione cadaverica sulla banchina empedoclina. Il controllo medico ha confermato che si è trattato di un infarto del miocardio. L’uomo, che lavorava regolarmente in Italia, risultava in possesso di tutti i documenti in regola.
Il sostituto procuratore di turno ha disposto la restituzione della salma ai familiari, riconoscendo la causa naturale del decesso. Attualmente il corpo del 52enne si trova presso la camera mortuaria del cimitero di Porto Empedocle, in attesa delle esequie.
Una vicenda che getta nel dolore l’intera comunità marittima locale, ancora scossa dalla perdita di un collega stimato e conosciuto.