
Kinshasa è in ginocchio dopo le piogge torrenziali che hanno colpito la capitale della Repubblica Democratica del Congo, causando almeno trenta vittime e paralizzando l’intera città. Le precipitazioni, particolarmente intense, hanno trasformato strade e quartieri in veri e propri corsi d’acqua, rendendo impossibile la circolazione.
La popolazione, travolta dall’improvvisa emergenza, è stata costretta ad arrangiarsi come ha potuto: c’è chi ha usato piroghe improvvisate, chi si è tuffato nell’acqua fangosa per recuperare beni personali o aiutare i familiari. «È un disastro, non abbiamo mai visto nulla del genere», ha raccontato un abitante della zona più colpita.
La furia dell’acqua ha portato con sé fango, detriti e macerie, danneggiando gravemente abitazioni, negozi e infrastrutture. Interi quartieri risultano inaccessibili, mentre i soccorritori, spesso senza mezzi adeguati, faticano a raggiungere le aree più isolate.
Le autorità locali hanno lanciato un appello all’aiuto internazionale, sottolineando come la città, già fragile dal punto di vista infrastrutturale, non sia in grado di fronteggiare da sola una catastrofe di queste proporzioni.
La conta dei danni è ancora in corso, così come la ricerca di eventuali dispersi. Intanto, si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare nelle prossime ore. Kinshasa, una metropoli con milioni di abitanti, si trova ora a dover affrontare una delle peggiori emergenze degli ultimi anni.