
Giovanni Andreis, imprenditore quarantenne originario di Cles, è morto il 5 aprile durante un’escursione scialpinistica sul Monte Bianco, in territorio francese. L’uomo stava partecipando a una gita organizzata dalla sezione locale della Sat, la Società alpinisti tridentini, insieme ad altri 24 partecipanti.
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Durante il rientro sul ghiacciaio Mer de Glace, la neve sotto i suoi sci ha improvvisamente ceduto, facendolo precipitare in un crepaccio profondo oltre 30 metri. Gli altri escursionisti hanno provato a calarsi nella gola ghiacciata, ma le condizioni proibitive hanno impedito il soccorso diretto.
I soccorsi in elicottero e il drammatico epilogo
Sul posto sono arrivati i gendarmi-soccorritori del Pghm di Chamonix a bordo di un elicottero. Il corpo senza vita di Andreis è stato recuperato grazie al verricello: secondo i soccorritori, l’uomo sarebbe morto sul colpo.
Cristian Ferrari, presidente della Sat, ha espresso il proprio dolore: «La montagna può tradire anche gli esperti. Siamo vicini ai familiari, agli amici e alla sezione Sat di Cles, colpiti da questa terribile tragedia. Ci stringiamo nel dolore della comunità nonesa». Le autorità francesi hanno confermato che il gruppo aveva seguito tutte le precauzioni necessarie e che le condizioni meteo non erano critiche: si è trattato, con ogni evidenza, di una fatalità.
Una vita tra motori e sport
Andreis, titolare di un’azienda di macchinari agricoli, era un esperto di meccanica. Dopo il diploma all’Istituto Tecnico Tecnologico Buonarroti di Trento, aveva studiato a Modena e lavorato per la Ferrari a Maranello. Sportivo appassionato, aveva praticato calcio, tennis, nuoto e, soprattutto, amava la montagna, che lo aveva portato a iscriversi alla Sat e dedicarsi con entusiasmo allo scialpinismo.
Cordoglio in Val di Non
La notizia ha colpito profondamente la Val di Non. Il sindaco di Cles, Ruggero Mucchi, lo ha ricordato come «un ragazzo pieno di energia». Anche Paola Demagri, candidata sindaca, ha annullato un incontro elettorale in segno di lutto: «Siamo profondamente addolorati per la tragica scomparsa del nostro concittadino».
Andreis lascia la moglie Nadia, avvocata, e due figlie piccole, oltre ai genitori Franco e Tiziana, e alla sorella Lorenza. I familiari sono giunti in Francia per il riconoscimento della salma, che potrà ora rientrare in Trentino dopo il nulla osta delle autorità.