
Un altro lunedì difficile per Mara Venier, costretta ancora una volta a fare i conti con i disservizi ferroviari. La conduttrice ha affidato il proprio sfogo ai social, condividendo un paio di video tra le sue Storie su Instagram. Il motivo? Il treno da Roma a Padova sul quale viaggiava ha accumulato un ritardo significativo. “È allucinante”, ha detto, visibilmente seccata, rivolgendosi ai suoi follower.
“Sempre la stessa storia”
È successo lunedì 7 aprile. In uno dei video pubblicati sul suo profilo, la presentatrice 74enne ha raccontato l’ennesimo viaggio problematico: “Sempre la stessa storia, come lunedì scorso. 90 minuti di ritardo. Ho preso il treno da Roma per andare a Padova e adesso ci dicono che bisogna passare da Verona. Che dire? Non so davvero che aggiungere, so solo che è davvero allucinante”, ha detto, mostrando il volto stanco e infastidito.
Qualche minuto dopo, in una nuova clip, ha aggiornato i suoi follower: “Siamo arrivati ora alla stazione di Bologna, siamo qui da mezz’ora e nessuno ci dice niente o ci avvisa”, ha aggiunto, sottolineando la mancanza di comunicazione da parte del personale ferroviario. Solo in seguito ha riferito di aver ricevuto qualche informazione dal capotreno.
Una routine complicata
Non è la prima volta che la “zia Mara” denuncia simili disagi. Ogni lunedì, al termine della diretta domenicale di Domenica In su Rai 1, la conduttrice parte dalla Capitale per raggiungere Abano Terme, dove risiede con il marito Nicola Carraro. Un tragitto ormai diventato consueto, ma sempre più spesso segnato da ritardi e disservizi.
Solo una settimana fa, infatti, aveva raccontato un’esperienza molto simile: “Roma-Padova. Due ore di ritardo. A quest’ora dovevo essere a Padova e invece siamo a Firenze”, aveva detto in un’altra Storia, accompagnando il racconto con immagini del finestrino e del paesaggio in movimento.
Il malcontento espresso da Mara Venier è solo uno dei tanti segnali del crescente disagio dei passeggeri che si affidano al trasporto ferroviario, specie su tratte ad alta frequentazione. E se a denunciarlo è una figura pubblica, è probabile che la frustrazione sia condivisa da molti altri.