
Il Messico registra il suo primo decesso umano legato al virus dell’influenza aviaria H5N1. A perdere la vita è stata una bambina di appena tre anni, originaria dello stato di Durango, nel nord-ovest del Paese. La piccola era stata ricoverata in ospedale in condizioni critiche e nei giorni scorsi era risultata positiva al virus.
Secondo quanto riferito dalle autorità sanitarie nazionali l’8 aprile, la bambina è morta a causa di gravi complicanze respiratorie provocate dall’infezione. Era sotto osservazione medica dal venerdì precedente, ma nonostante gli sforzi dei sanitari, non è stato possibile salvarla.
Le autorità hanno avviato un attento monitoraggio dei contatti: 38 persone che hanno avuto interazioni con la bimba sono state sottoposte a test e, al momento, sono tutte risultate negative al virus. Questo fa sì che, al momento, non siano stati rilevati altri casi umani, e il rischio di diffusione tra la popolazione viene definito basso.
Il ceppo H5N1 è noto per colpire principalmente uccelli selvatici, ma negli ultimi anni ha infettato anche numerosi mammiferi. A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha registrato 464 decessi umani causati da H5N1 tra il 2003 e il dicembre 2024, con la maggior parte dei casi concentrati in paesi asiatici come Vietnam, Indonesia, Cambogia ed Egitto.
Negli ultimi anni, tuttavia, i decessi legati a questo virus sono diminuiti. L’ultima vittima segnalata prima della bambina messicana era stata negli Stati Uniti, dove a gennaio si era registrato il primo caso mortale nel Paese.
Le autorità continuano a monitorare la situazione e a raccomandare prudenza, sottolineando che la prevenzione rimane lo strumento più efficace.