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Nuove speranze nel caso Manuela Murgia: ritrovati i vestiti dopo 30 anni, partono le analisi

Pubblicato: 07/04/2025 17:11

Dopo quasi tre decenni, emerge un possibile nuovo elemento chiave nel misterioso caso di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata senza vita il 5 febbraio 1995 a Tuvixeddu, nei pressi di Cagliari. All’epoca, la vicenda venne archiviata come suicidio, ma la famiglia non ha mai accettato questa versione. Ora, a distanza di 30 anni, sono stati rinvenuti gli abiti che la giovane indossava il giorno della sua morte. Una scoperta che potrebbe finalmente aprire nuovi scenari investigativi.

I vestiti, ancora sigillati e custoditi all’interno di un magazzino dell’ospedale universitario del capoluogo sardo – lo stesso dove venne eseguita l’autopsia – saranno sottoposti a nuove analisi forensi. L’obiettivo è cercare tracce biologiche o DNA grazie alle moderne tecnologie, che oggi permettono esami impensabili all’epoca.

I fratelli della vittima, intervistati da FqMagazine, hanno accolto la notizia con grande emozione:
“Siamo veramente felici di questo risultato”, hanno detto. “Speravamo di riuscire a recuperare i suoi indumenti che fino ad oggi non erano mai stati trovati. Manuela ci sta guidando verso la verità. Speriamo che le analisi riescano a identificare un profilo genetico. Non ci fermeremo finché non otterrà giustizia”.

Una ricostruzione alternativa

A rafforzare i dubbi sulla versione ufficiale, c’è una perizia medico-legale redatta dal dottor Roberto Demontis, secondo cui Manuela sarebbe stata abusata sessualmente e successivamente investita da un’auto, per poi essere trascinata fino al punto in cui è stata ritrovata. Una tesi che esclude il suicidio e ipotizza un omicidio premeditato.

Dettagli inquietanti emergono anche dalla testimonianza dei familiari, che all’epoca scoprirono che la ragazza nascondeva del denaro nel lampadario di casa e riceveva telefonate sospette.

Il pubblico ministero Guido Pani, sulla base di questi nuovi elementi, ha deciso di riaprire l’inchiesta, stavolta con l’ipotesi di omicidio volontario. Un passo importante verso la verità in uno dei casi più oscuri degli anni ’90 in Sardegna. I prossimi esiti delle analisi forensi sui vestiti potrebbero finalmente fare luce su ciò che accadde davvero a Manuela.

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