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“La Russia attaccherà la Nato entro il 2030”, l’allarme dei servizi segreti tedeschi

Pubblicato: 07/04/2025 11:17
Russia attaccherà Nato 2030

I recenti rapporti dei servizi segreti tedeschi sollevano nuove e gravi preoccupazioni sulla sicurezza europea, segnalando un possibile attacco da parte della Russia contro l’Alleanza Atlantica entro il 2030. A lanciare l’allarme è Bruno Kahl, capo del Servizio Federale di Intelligence (BND), secondo cui Mosca potrebbe essere pronta a un conflitto diretto con i paesi Nato, soprattutto nel caso in cui la guerra in Ucraina si concluda a breve termine.
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L’ipotesi di un conflitto su larga scala

Le dichiarazioni di Kahl si basano su valutazioni condivise da più agenzie europee, che evidenziano una crescente instabilità nella regione. In una recente intervista, il capo del BND ha sottolineato che tutte le risorse russe, dai mezzi tecnici alle armi, fino alla coscrizione, potrebbero essere reindirizzate verso l’Europa già nei prossimi anni. “Un ricatto da parte della Russia – ha dichiarato – potrebbe avvenire anche prima di quanto ci aspettassimo”.

La Bundeswehr, in linea con le analisi del BND, evidenzia come la Russia stia potenzialmente pianificando un “grande conflitto” convenzionale entro la fine del decennio. Secondo Kahl, le attività di spionaggio e le azioni di sabotaggio in Germania e in altri paesi europei superano ormai i livelli ordinari di tensione.

Mosca rafforza l’apparato militare

Le informazioni raccolte rivelano un costante aumento della produzione di munizioni e un’espansione del budget militare russo, che potrebbe raggiungere i 120 miliardi di euro entro il 2025. Inoltre, la pianificazione di un contingente militare fino a 1,5 milioni di soldati entro il 2026 segna un netto rafforzamento delle capacità offensive russe.

Il BND, alla luce di queste dinamiche, ha adottato un approccio più analitico per rispondere alle critiche passate e individuare con maggior precisione segnali di un possibile conflitto imminente. Particolare attenzione è rivolta ai paesi baltici, considerati vulnerabili per ragioni storiche e geopolitiche.

I paesi baltici sotto osservazione

Attualmente, gran parte delle forze russe vicine ai confini baltici è impiegata nel teatro ucraino. Tuttavia, marina e aviazione restano attive nella regione. Nonostante un basso rischio immediato di invasione, la possibilità di un’escalation rapida resta concreta in caso di mutamenti significativi nel conflitto in Ucraina. Rapporti recenti indicano anche un indebolimento dell’influenza di Putin nei paesi baltici e una crescente integrazione delle comunità russofone, fattori che potrebbero ostacolare le ambizioni espansionistiche del Cremlino.

La risposta europea

In questo scenario, l’Unione Europea ha pubblicato il Libro Bianco sulla Difesa Europea, riconoscendo Mosca come una minaccia concreta. Il documento stabilisce una strategia per rafforzare la difesa dell’UE e il supporto all’Ucraina nei prossimi cinque anni, in risposta a una minaccia che si fa via via più tangibile. L’allerta lanciata dai servizi tedeschi si inserisce in un quadro di crescente preoccupazione internazionale, con la necessità urgente di monitorare l’evoluzione degli eventi e garantire la prontezza della Nato a difesa della stabilità europea.

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